Comunismo - Scintilla Rossa

Sulla tesi riformista del socialismo del XXI secolo, (estratti)

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view post Posted on 31/7/2022, 16:53
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Ma di avere almeno l'onestà di non professarsi marxisti non se ne parla, eh?
 
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view post Posted on 31/7/2022, 17:00

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Ho provato a riassumere meglio che ho potuto, di certo e' evidente l'a-leninismo.

Di Marx prendono alcuni concetti chiave de Il Capitale, forse dovrebbero autodefinirsi "marxiani" piu che "marxisti"...
 
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view post Posted on 31/7/2022, 17:23
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Non sono molto informato sul tema, ma queste cooperative a me sembrano essere piccolo-borghesi, non proletarie. Come possono delle cooperative spezzettate gestite da piccolo-borghesi associati essere definite il germe del socialismo e del comunismo?
 
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view post Posted on 31/7/2022, 17:48

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QUOTE (Shokut L @ 31/7/2022, 18:23) 
Non sono molto informato sul tema, ma queste cooperative a me sembrano essere piccolo-borghesi, non proletarie

In effetti un altro di questi personaggi, il noto Noam Chomsky, cosi critica Mondragon, la cooperativa piu grande al mondo:

Prendi il caso più avanzato: Mondragon. È di proprietà dei lavoratori, non è gestito dai lavoratori, anche se la direzione viene spesso dalla forza lavoro, ma è in un sistema di mercato e sfruttano ancora i lavoratori in Sud America, e fanno cose dannose per la società nel suo insieme e loro non avere scelta. Se sei in un sistema in cui devi realizzare un profitto per sopravvivere, sei costretto a ignorare le esternalità negative, gli effetti sugli altri.

QUOTE
Come possono delle cooperative spezzettate gestite da piccolo-borghesi associati essere definite il germe del socialismo e del comunismo?

In effetti esistono tanti tipi di cooperative, molti dei quali certamente immischiati (se non peggio) con la borghesia. L'idea pero' e' che le cooperative, con tutte le contraddizioni che le caratterizzano, costituiscono un passo avanti rispetto alle imprese capitalistiche e l'obbiettivo sarebbe lottare per renderle sempre piu a carattere socialista cioe sempre piu di proprieta dei lavoratori e sempre piu democraticamente organizzate.
In effetti anche le prime imprese capitalistiche erano in combutta (per necessita pratica) col clero e la nobilta, e solo col tempo hanno acquisito sempre piu autonomia, fino alla rivoluzione borghese.
 
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view post Posted on 31/7/2022, 17:54
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CITAZIONE
L'idea pero' e' che le cooperative, con tutte le contraddizioni che le caratterizzano, costituiscono un passo avanti rispetto alle imprese capitalistiche e l'obbiettivo sarebbe lottare per renderle sempre piu a carattere socialista cioe sempre piu di proprieta dei lavoratori e sempre piu democraticamente organizzate.

Non mi riferivo a ciò, ma al fatto che non esiste un'unica cooperativa che sviluppa un piano, ma più cooperative spezzettate che sono funzionali a sé stesse ed operano all'esterno con modalità capitaliste. Qua non c'è niente di comunismo, che prevede un organizzazione economica centralizzata, ma solo anarchismo

CITAZIONE
l'obbiettivo sarebbe lottare per renderle sempre piu a carattere socialista cioe sempre piu di proprieta dei lavoratori e sempre piu democraticamente organizzate.

Tutto ciò mentre è in vigore il capitalismo ed operano le sue leggi? Mi pare che Chomsky, stranamente, faccia una buona critica
 
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view post Posted on 31/7/2022, 21:12

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QUOTE (Shokut L @ 31/7/2022, 18:54) 
Non mi riferivo a ciò, ma al fatto che non esiste un'unica cooperativa che sviluppa un piano, ma più cooperative spezzettate che sono funzionali a sé stesse ed operano all'esterno con modalità capitaliste. Qua non c'è niente di comunismo, che prevede un organizzazione economica centralizzata, ma solo anarchismo

E' vero la produzione cooperativa e' ancora marginale e settoriale se paragonata a quella capitalistica, e anche sovra-organismi come Coop UK si limitano a promuovere, dare formazione e organizzare eventi quindi e' assai prematuro sperare in un piano.
Tuttavia se osserviamo le dinamiche di una singola azienda come Mondragon, che e' una sorta di "monopolio cooperativo" (12 miliardi di fatturato e piu di 80mila lavoratori), si potrebbe dire abbia un "prototipo di piano" (un po' come si puo gia parlare di "piani" dei trust imperialisti) che si sviluppa (a differenza delle imprese capitalistiche) sia nella produzione che nella distribuzione (per lo meno considerando la categoria dei soci-lavoratori-consumatori i quali formano un tutt'uno). Mondragon infatti si ramifica in quattro aree (finanza, industria, vendita e formazione) le quali, in quanto centralizzate, sono interconnesse fra loro e si supportano a vicenda coordinate dall'alto. Allo stesso tempo i soci-lavoratori di Mondragon mettono i loro risparmi nella banca cooperativa di Mondragon e li spendono (in quanto godono di agevolazioni intra-aziendali) nei servizi e nei prodotti di Mondragon. Si potrebbe dire che alcuni elementi socialisti siano presenti (mezzi di produzione proprieta dei lavoratori e distribuzione interna quasi gratuita), seppur una realta cosi piccola (relativamente all'intera produzione nazionale) e' incapace di offrire tutti i servizi e i prodotti, e dunque tutta la produzione, di cui soci-lavoratori-consumatori hanno bisogno. A questo proposito tuttavia c'e da dire che le cooperative sembrano avere il vantaggio, rispetto alle imprese capitalistiche che fanno fusioni solo quando la strategia della concorrenza e' considerata peggiore, ad una propensione strutturale alla fusione con altre cooperative:

Le cooperative si stanno fondendo come parte di una strategia di crescita offensiva, adducendo la necessità di fornire servizi ai produttori le cui operazioni stanno crescendo con maggiore efficienza e accesso a risorse strategiche.
La fusione diventa interessante ogni volta che sembra esserci un'opportunità per:
1. realizzare prezzi migliori
2. aumentare potere contrattuale
3. ridurre costi di operativita'
4. fornire attività e servizi non altrimenti possibili o fattibili


QUOTE
Tutto ciò mentre è in vigore il capitalismo ed operano le sue leggi? Mi pare che Chomsky, stranamente, faccia una buona critica

Credo che appunto il ruolo dei comunisti nei confronti delle cooperative debba essere: intanto proteggerle dalla reazione borghese (per esempio caso Esselunga e Commissione Europea contro Coop Italia) e poi lavorare, anche nei sindacati, per combattere gli elementi capitalistici che spuntano (per contraddizioni interne) o che si infiltrano (per contraddizioni esterne) nella struttura di queste aziende generando problemi come questi:

il numero dei dipendenti che non sono proprietari è aumentato più rapidamente rispetto ai lavoratori-proprietari, al punto che in alcune aziende, ad esempio nelle catene di supermercati di Mondragon, il primo è un gruppo molto più ampio del secondo.



Ho trovato altre corrispondenze con altri neomarxisti come Althusser:
tutte le formazioni sociali sono, secondo Althusser, “in transito” tra modi di produzione diversi, seppure disposti gerarchicamente secondo la prevalenza di quello dominante : la società capitalistica contiene quindi, per queste ragioni, elementi anche del comunismo, che devono essere sviluppati nella loro virtualità da un “processo strategico” di trasformazione dei rapporti sociali. Tali frammenti concernono, secondo Althusser, i più diversi ambiti e pori della società capitalistica, ma investono soprattutto i legami cooperativi le forme di organizzazione politica delle classi sfruttate: "Le forme di apparizione degli elementi comunisti nella società capitalistica stessa sono innumerevoli. Marx ne ha enumerato tutta una serie, dalle forme di educazione-lavoro dei bambini fino ai nuovi rapporti nelle organizzazioni proletarie, la famiglia proletaria, la comunità di vita e di lotta proletaria, delle società per azioni, le cooperative operaie etc Qualche cosa può cominciare prima della rivoluzione, che diventi in seguito l’effetto della rivoluzione. Dove? Quando? Basta aprire gli occhi. Che cosa sono le organizzazioni comuniste della lotta di classe, se non già del comunismo ? E che cosa sono quindi quelle iniziative popolari che si vedono nascere qui e là, in Spagna, in Francia, in Italia o altrove, nelle fabbriche, nei quartieri, nelle scuole, nei manicomi, se non già comunismo, dove i rapporti di mercato sono o sospesi o controllati?"

E Erik Olin Wright:
se le singole imprese cooperative si uniscono in associazioni più ampie di cooperative - forse anche una cooperativa di cooperative, fornendo collettivamente finanziamenti, formazione e altri tipi di sostegno - iniziano a trascendere il carattere capitalistico del loro ambiente economico costituendo un'economia di mercato cooperativa. La cooperativa globale in un tale mercato estende il carattere sociale della proprietà all'interno delle singole imprese cooperative e sposta la governance maggiormente verso un modello di stakeholder, in cui le imprese cooperative sono governate da organismi democratici che rappresentano tutte le categorie di persone la cui vita è influenzata dall'economia delle imprese attività. La grande Mondragon Cooperative Corporation nella contea basca, composta da circa 270 aziende separate di proprietà dei lavoratori, ne sarebbe un esempio. Tali imprese rimangono una forma economica ibrida, che combina elementi capitalisti e socialisti, ma un ibrido in cui la componente socialista ha un peso considerevole. [...] Le trasformazioni interstiziali cercano di costruire nuove forme di emancipazione sociale nelle nicchie, negli spazi e nei margini della società capitalista, spesso dove non sembrano porre alcun minaccia immediata per le classi e le élite dominanti. La visione di Prodhoun di costruire un'alternativa cooperativa al capitalismo all'interno del capitalismo stesso è una versione del 19° secolo di questo prospettiva. I tanti esperimenti nell'economia sociale oggi sono anche esempi. L'idea teorica centrale è quella costruire alternative a terra in qualunque spazio siano possibile entrambi ha una funzione ideologica critica di mostrare che sono possibili modi alternativi di lavorare e vivere, e potenzialmente erode i vincoli sugli spazi stessi. [...] In questi termini penso che la prospettiva migliore sia un pacchetto strategico principalmente organizzato attorno all'interazione di interstiziale [cooperativismo] e a tattiche simbiotiche [riformismo], con aspetti episodici della strategia di rottura [rivoluzione].

Ci vedo anche vagamente il comunitarismo di Preve:
ad un certo punto portato la stessa produzione capitalistica, in cui il generai intellect (ossia le potenze mentali evocate dalla stessa produzione capitalistica con la sua continua incorporazione della scienza nell’innovazione tecnologica produttiva) si sarebbe ad un dato momento staccato dalla classe dei borghesi proprietari e imprenditori per legarsi invece al lavoratore collettivo cooperativo associato, dal direttore di fabbrica all’ultimo manovale, che per Marx era il portatore storico e sociale della rivoluzione comunista (e non, come generalmente si crede nella pittoresca disinformazione sul pensiero di Marx, la semplice classe operaia, salariata e proletaria, e tanto meno la classe dei poveri e degli svantaggiati).

Insomma alla fine si ritrovano un po' tutti...

Edited by k7ygd - 1/8/2022, 18:09
 
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view post Posted on 1/8/2022, 15:34
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QUOTE (k7ygd @ 31/7/2022, 22:12) 
se le singole imprese cooperative si uniscono in associazioni più ampie di cooperative - forse anche una cooperativa di cooperative, fornendo collettivamente finanziamenti, formazione e altri tipi di sostegno - iniziano a trascendere il carattere capitalistico del loro ambiente economico costituendo un'economia di mercato cooperativa. La cooperativa globale in un tale mercato estende il carattere sociale della proprietà all'interno delle singole imprese cooperative e sposta la governance maggiormente verso un modello di stakeholder, in cui le imprese cooperative sono governate da organismi democratici che rappresentano tutte le categorie di persone la cui vita è influenzata dall'economia delle imprese attività. La grande Mondragon Cooperative Corporation nella contea basca, composta da circa 270 aziende separate di proprietà dei lavoratori, ne sarebbe un esempio. Tali imprese rimangono una forma economica ibrida, che combina elementi capitalisti e socialisti, ma un ibrido in cui la componente socialista ha un peso considerevole. [...] Le trasformazioni interstiziali cercano di costruire nuove forme di emancipazione sociale nelle nicchie, negli spazi e nei margini della società capitalista, spesso dove non sembrano porre alcun minaccia immediata per le classi e le élite dominanti. La visione di Prodhoun di costruire un'alternativa cooperativa al capitalismo all'interno del capitalismo stesso è una versione del 19° secolo di questo prospettiva. I tanti esperimenti nell'economia sociale oggi sono anche esempi. L'idea teorica centrale è quella costruire alternative a terra in qualunque spazio siano possibile entrambi ha una funzione ideologica critica di mostrare che sono possibili modi alternativi di lavorare e vivere, e potenzialmente erode i vincoli sugli spazi stessi. [...] In questi termini penso che la prospettiva migliore sia un pacchetto strategico principalmente organizzato attorno all'interazione di interstiziale [cooperativismo] e a tattiche simbiotiche [riformismo], con aspetti episodici della strategia di rottura [rivoluzione].

Belle parole, ma come dovrebbe avvenire nel concreto? Altuser non lo considero nemmeno. E' vero che sono elementi socialisti che fanno in modo che ci siano le cooperative, tuttavia esse dovendo poi sopravvivere in un sistema capitalista diventano parte integrante di esso e finiscono per adottare come anche gli altri capitalisti le leggi del profitto.
 
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view post Posted on 1/8/2022, 17:05

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QUOTE (aixo @ 1/8/2022, 16:16) 
Belle parole, ma come dovrebbe avvenire nel concreto?

Da quel che ho capito, le cooperative nascerebbero spontaneamente e verrebbero protette e aiutate dalla lotta di classe contro la borghesia, portata anche nello Stato (riformismo).

QUOTE
E' vero che sono elementi socialisti che fanno in modo che ci siano le cooperative, tuttavia esse dovendo poi sopravvivere in un sistema capitalista diventano parte integrante di esso e finiscono per adottare come anche gli altri capitalisti le leggi del profitto.

Anche in socialismo queste "leggi" rimangono, certo in capitalismo il loro impatto e' chiaramente di un ordine superiore.

P.S.: hai scritto lo stesso post due volte
 
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view post Posted on 1/8/2022, 17:08
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Anche in socialismo queste "leggi" rimangono

In socialismo le leggi del profitto non svolgono più un ruolo regolatore nella produzione, che invece viene svolto dalla legge dello sviluppo proporzionale dell'economia
 
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view post Posted on 1/8/2022, 18:24
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QUOTE (k7ygd @ 1/8/2022, 18:05) 
Da quel che ho capito, le cooperative nascerebbero spontaneamente e verrebbero protette e aiutate dalla lotta di classe contro la borghesia, portata anche nello Stato (riformismo).


Anche in socialismo queste "leggi" rimangono, certo in capitalismo il loro impatto e' chiaramente di un ordine superiore.

P.S.: hai scritto lo stesso post due volte

Preve rileggendo meglio non aveva detto una stupidata e ho corretto(anche se ha detto quello che dice Marx solo con altre parole), comunque in una società a produzione e tecnologia avanzata non c' è bisogno del socialismo come via di mezzo per arrivare al comunismo, e anche se la nostra società sta arretrando culturalmente, la struttura materiale è determinata dalla produzione,poi si può riformare quello che si vuole, ma poi queste riforme vanno a vantaggio di chi?
 
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view post Posted on 1/8/2022, 18:30

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QUOTE (Shokut L @ 1/8/2022, 18:08) 
In socialismo le leggi del profitto non svolgono più un ruolo regolatore nella produzione, che invece viene svolto dalla legge dello sviluppo proporzionale dell'economia

Avrei dovuto scrivere "durante l'edificazione del socialismo" che secondo questi neomarxisti starebbe gia avvenendo nel capitalismo attraverso le cooperative, le quali per costituzione si propongono di superare il profitto come scopo di impresa:
Le cooperative hanno come scopo comune non il profitto bensì uno scopo mutualistico, consistente nel soddisfacimento dell’interesse dei soci dallo svolgimento della propria attività.
 
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view post Posted on 1/8/2022, 19:10
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QUOTE (k7ygd @ 1/8/2022, 19:30) 
Avrei dovuto scrivere "durante l'edificazione del socialismo" che secondo questi neomarxisti starebbe gia avvenendo nel capitalismo attraverso le cooperative, le quali per costituzione si propongono di superare il profitto come scopo di impresa:
Le cooperative hanno come scopo comune non il profitto bensì uno scopo mutualistico, consistente nel soddisfacimento dell’interesse dei soci dallo svolgimento della propria attività.

Gli avvenimenti storici sono determinati da come la classe lavoratrice ha accesso ai mezzi di produzione non cambiando semplicemente qualche idea giuridica qua e là. Detto questo a meno che non facciano uso del denaro lo vedo difficile uscire dalle leggi del profitto, già il fatto che devono vendere il loro prodotto o servizio non li fa uscire dal capitalismo. Poi ci possono essere servizi sociali finanziati dallo stato anche con cooperative, ma lo stato essendo nel capitalismo non le finanzierà per sempre
 
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view post Posted on 19/10/2022, 22:07
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"In regime capitalistico le associazioni cooperative di aziende agricole, nella misura in cui sono apparse capaci di vivere, per la maggior parte si sono esse pure trasformate totalmente in aziende capitalistiche, perché erano dipendenti dall’industria capitalistica, dalle banche capitalistiche, dall’ambiente capitalistico in generale, e perché erano dirette dai riformisti, dalla borghesia rurale e talora anche dai grandi proprietari."

[...]

"Una varietà del «socialismo costruttivo» è il «cooperativismo» o «socialismo cooperativo» (Charles Gide, Totomiantz e C.), il quale pure respinge energicamente la lotta di classe e fa propaganda dell’organizzazione cooperativa del consumo come mezzo per eliminare il capitalismo per via pacifica, mentre di fatto contribuisce in tutti i modi a rafforzarlo. Il «cooperativismo», disponendo, nelle organizzazioni di massa della cooperazione di consumo, di un vasto apparato di propaganda che gli consente di influire sistematicamente, giorno per giorno, sopra grandi masse, conduce una lotta ostinata contro il movimento operaio rivoluzionario, si oppone alla realizzazione dei suoi fini ed è attualmente uno dei fattori più attivi della controrivoluzione riformista."

(VI Congresso dell'Internazionale Comunista)

Edited by Shokut L - 20/10/2022, 01:09
 
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view post Posted on 20/10/2022, 08:31

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QUOTE (Shokut L @ 19/10/2022, 23:07) 
"In regime capitalistico le associazioni cooperative di aziende agricole, nella misura in cui sono apparse capaci di vivere, per la maggior parte si sono esse pure trasformate totalmente in aziende capitalistiche, perché erano dipendenti dall’industria capitalistica, dalle banche capitalistiche, dall’ambiente capitalistico in generale, e perché erano dirette dai riformisti, dalla borghesia rurale e talora anche dai grandi proprietari."

Abbiamo esempi del contrario? Ossia di aziende capitaliste influenzate da aziende socialiste e trasformatesi in esse non per mezzo della forza ma (parafrasando) "In regime socialista le associazioni capitaliste di aziende agricole, nella misura in cui sono apparse capaci di vivere, per la maggior parte si sono esse pure trasformate totalmente in aziende socialiste, perché erano dipendenti dall’industria socialista, dalle banche socialiste, dall’ambiente socialista in generale, e perché erano dirette dai rivoluzionari, dai contadini e talora anche da membri del partito."

Se non ne abbiamo di tali esempi, io mi chiedo perché alla reazione in socialismo basta un po' di corruzione per tornare alla produzione capitalistica senza alcun bisogno di azioni violente, mentre per fare e mantenere le aziende socialiste o si usa la forza o niente? In breve: si può dimostrare che non solo il socialismo è contaminabile dal capitalismo ma anche il contrario?
 
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view post Posted on 20/10/2022, 09:17
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In realtà si sostiene proprio questo:
"In regime di dittatura proletaria, invece, queste associazioni si sviluppano in un sistema di rapporti differenti e dipendono dall’industria proletaria, dalle banche proletarie, ecc. Con una buona politica del proletariato, con una lotta di classe sistematica, contro gli elementi capitalistici fuori e dentro le organizzazioni cooperative, sotto la direzione dell’industria socialista, la cooperazione agricola diventa una delle leve più potenti della trasformazione socialista della campagna, della collettivizzazione di essa. "
(VI Congresso dell'Internazionale Comunista
 
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