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| Il giudizio sul Fusaro storico della filosofia è da scindere da quello sul Fusaro "filosofo". Fusaro scopiazza Preve da anni, ma unendo tale scopiazzatura con tesi post-moderne tipiche del pensiero di Vattimo(alla presentazione di "Bentornato Marx" c'erano sia Preve che Vattimo). Preve stesso criticò spesso questa ambiguità. Quest'ultimo parlava di un superamento della dicotomia destra-sinistra, in quanto oggettivamente assente. Il suo si configurava come un disconoscimento dello scontro tra una destra e una sinistra totalmente spostate al centro o parlanti una medesima lingua inneggiante la medesima conservazione dello stato di cose vigenti. Fusaro invece concepisce questo superamento non come una scissione tra tesi anti-capitalistiche e tesi giutificazioniste, ma - alla Vattimo - come indebolimento generale degli schemi e da qui il conseguente dialogo generale con tutti i rappresentanti della classe politica, per guardare non tanto ai contrasti, ma a quelle tesi che a Fusaro - dopo una sbornia da pensiero debole - paiono leggermente meno conservative di altre. E come? Semplice. Fusaro ha costituito quale categoria rivoluzionaria il concetto di "nazione"(contrapposto a quello di "mondialismo"; termine orribile): in tal maniera, senza alcuna paura, può dialogare con qualunque politicante parli vagamente di "nazione"(anche nel sonno) quasi fosse una conseguenza assolutamente logica della sua categorizzazione(precedentemente esposta). Accostare Preve a Fusaro è dunque quanto mai sbagliato(spesso si fa questo accostamento ben voluto da Fusaro). Quanto al Fusaro storico(o interprete della storia) della filosofia, non ho nulla di negativo da dire. Se non per certe intepretazioni di Marx come secolarizzazione del messianesimo religioso(tesi - di Lowith - criticata da Preve) e altre questioni marginali che costituiscono il carattere della sua personale interpretazione(criticabile o no). Lui stesso non si definisce marxista. Lascia sempre che lo facciano gli altri e mi sono convinto che sia semplicemente una mossa commerciale per vendere di più. In ogni caso la critica verso Fusaro deve uscire un po' dagli schemi "ortodosso-eterodosso". Non stiamo parlando di un militante, ma di un filosofo(che io critico aspramente) e di un interprete della storia filosofica(che apprezzo per molti versi, perché è oggettivamente competente e nessuno potrà negarlo) cui si può criticare al massimo di definirsi(o farsi definire)a fini commerciali come "marxista". Critiche come "non ha ancora capito.." hanno - a parer mio - forse il difetto di presupporre che gli schemi interpretativi propri siano identici a quelli di Fusaro.
Ultima precisazione: fare riferimento a Marx, non presuppone come conseguenza l'essere marxisti o leninisti o rifarsi alla sistematizzazione engelsiana.
Edited by Ruhan - 26/3/2017, 16:03
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