Comunismo - Scintilla Rossa

Difendiamo l’agibilità politica dei comunisti!, Difendiamo la libertà di parola e di stampa!

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view post Posted on 17/10/2009, 15:48
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compagno

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Difendiamo la libertà di parola e di stampa!
Difendiamo l’agibilità politica dei comunisti!

Mercoledì 14 ottobre alle 9,45 davanti al tribunale di Torino in occasione dell’udienza del processo per la strage di operai della Thyssen Krupp, due nostri compagni che stavano volantinando all’entrata del tribunale sono stati prima provocati duramente dalla DIGOS, che voleva impossessarsi del materiale di propaganda e poi da un nugolo di carabinieri in borghese e in divisa che hanno proceduto all’identificazione e al sequestro del materiale.
Durante il primo tentativo da parte della DIGOS, i nostri compagni sono stati aggrediti immediatamente e identificati. I compagni però non hanno consegnato i volantini e, anche grazie all’intervento del parlamentare Boccuzzi, ex operaio Thyssen, la DIGOS ha mollato la presa. L’intervento dei carabinieri, invece, è stato massiccio e perentorio e ordinato dal presidente della corte su richiesta di uno degli avvocati che difendono i padroni stragisti in quanto, il volantino in questione, conterrebbe frasi diffamatorie e minacciose nei confronti degli avvocati.
I carabinieri, dopo avere identificato i due compagni (seconda identificazione in 10 minuti) hanno tentato di “accompagnarli” in caserma al fine di “firmare l’atto di sequestro del materiale” ma, grazie anche all’intervento dell’avv. Bisacca, che usciva dal tribunale proprio in quel momento, gli sbirri hanno optato per “definire la pratica” nei loro uffici presso il tribunale.
Dopo un ora i nostri compagni hanno ricevuto l’atto di sequestro del materiale e hanno potuto riprendere il presidio davanti al tribunale.
Dal verbale risultava che il sequestro sarebbe stato predisposto in relazione ai reati di “(…) diffamazione mezzo stampa immediatamente ravvisati e altri reati eventuali ravvisabili da codesta” (…) “l’atto veniva compiuto sussistendo il pericolo che le cose si modificassero o si alterassero le fonti di prova ed altresì per evitare che la libera disponibilità degli oggetti posti sotto sequestro, potessero aggravare o protrarre le conseguenze dello stesso ovvero agevolare la commissione di altri reati più gravi (…)”
I “Signori” avvocati della Thyssen Krupp e le Autorità che hanno proceduto al sequestro dei volantini del CCP, hanno confermato la loro arroganza e il loro disinteresse per le poche leggi democratiche che ancora sono in vigore nel nostro paese, tra le quali quella che garantisce il diritto di opinione e di espressione violando quindi la Costituzione (art. 21) che essi stessi dovrebbero, più di altri, fare rispettare.
L’operazione repressiva che si è consumata davanti al tribunale in cui si stava svolgendo un processo che vedeva sul banco degli imputati i servi dei padroni responsabili di una strage di operai, è segnale di come i padroni e i loro servi si stiano affannando per cercare di prevenire o di arginare le proteste e lo scontento popolare causati dal procedere della crisi del sistema e dai persistenti attacchi padronali alle conquiste e ai diritti dei lavoratori. Mille morti l’anno per lavoro sono una vera e propria guerra di sterminio non dichiarata che si consuma nelle fabbriche e sui cantieri e che è stata scatenata dai padroni assetati di profitto.
È necessario rompere con le logiche del gioco delle parti tanto caro alla borghesia e chiamare le cose con il loro nome! Nel caso degli avvocati che difendono i padroni stragisti tentando di addossare le responsabilità della strage dei sette operai sugli stessi lavoratori, ci viene in mente un vocabolo soltanto: MERCENARI!

Contro i padroni stragisti
Giustizia proletaria

Collettivo Comunista Piemontese

15.10.09
 
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view post Posted on 23/10/2009, 15:00
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compagno

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Ennesima provocazione contro i comunisti:
Un altro attacco alla libertà di stampa e di parola
Un altro attacco contro l’agibilità politica dei comunisti
Magistrati e poliziotti difendono i padroni assassini dalle denunce dei comunisti

Torino, 21 ottobre 2009
Dopo la provocazione di mercoledì 14 ottobre, anche oggi la polizia ha fermato i compagni Valter e Claudio del Collettivo Comunista Piemontese che insieme ad altri compagni manifestavano davanti al Tribunale di Torino durante il processo per la strage degli operai della Thyssen-Krupp.
Su ordine di un procuratore (che non ha voluto identificarsi) le autorità hanno fermato l’attività dei compagni per circa un’ora e hanno “acquisito agli atti” alcuni volantini e lo striscione. I compagni sono poi stati rilasciati ed è stato loro riconsegnato lo striscione e i volantini. Valter e Claudio hanno poi ripreso insieme agli altri compagni il presidio di protesta e denuncia contri i padroni assassini di operai.
Questo è l’ennesimo atto persecutorio che le autorità conducono contro i comunisti e in difesa degli interessi dei padroni, che siano o meno responsabili dei massacri di operai e lavoratori.
I compagni del Coordinamento dei Collettivi Comunisti si stanno impegnando nel sostegno alle lotte della classe operaia, per dare a queste lotte e agli operai avanzati che le sviluppano un orientamento strategico, una prospettiva di superamento di questo ordinamento sociale che è la causa fondamentale dello sfruttamento, della disoccupazione, della miseria e delle guerre perpetrate dalla borghesia imperialista. In primo luogo il lavoro dei Collettivi Comunisti mira a legare le lotte degli operai, dei lavoratori e delle masse popolari che vanno via via moltiplicandosi al processo di ricostruzione di un partito comunista della classe operaia che il movimento comunista, grazie alle sue componenti più avanzate, sta sviluppando in questa fase.
Oggi il Coordinamento dei Collettivi Comunisti conta poche decine di compagni. Non è certo la sua forza che preoccupa la borghesia e le sue autorità. Quello di cui lorsignori sono preoccupati è che anche dall’attività dei Collettivi Comunisti, come da quella di tante altre componenti del movimento comunista, possa effettivamente svilupparsi un legame con la classe operaia e che questa, proprio grazie al sostegno e all’orientamento degli elementi più avanzati del movimento comunista, possa ricostruire il suo partito comunista, strumento con il quale potrà dirigere le altre classi delle masse popolari nella lotta per la conquista del potere e per la costruzione del socialismo.
Gli attacchi repressivi di questo periodo in fin dei conti hanno tutti questo obiettivo comune: “soffocare il bambino fin che è nella culla”.
I padroni hanno mano libera, sono tutelati e protetti da magistrati e sbirri. Possono permettersi di massacrare decine di migliaia di operai ogni anno e passarla liscia. I comunisti non dovrebbero nemmeno diffondere volantini ed esporre striscioni per denunciare i padroni assassini, per mobilitare le masse a pretendere giustizia.
Mobilitiamoci contro la repressione dei comunisti!
Inviate messaggi di protesta (via fax, telefono, e-mail o posta) al Tribunale di Torino contro questa ennesima provocazione: Tribunale di Torino - Corso Vittorio Emanuele II, 130 - 10138 Torino (TO), Centralino: 011 4327111 - Fax: 011 4327582 - Email: [email protected]
Inviate messaggi di solidarietà ai compagni del Coordinamento dei Collettivi Comunisti - [email protected] e al Collettivo Comunista Piemontese Via Spotorno 4, Torino - tel. 347 6558445 - [email protected].

 
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