Comunismo - Scintilla Rossa

"La guerra complica i problemi non li risolve", Il discorso di Li Jingtian, uno dei leader cinesi, a un seminario alla Bocconi

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rikycccp
view post Posted on 2/11/2009, 01:21




La Cina quest'anno produrrà oltre il 50% della crescita economica globale, ma ancora tanta strada per portare il benessere a tutti.

(il Vice Presidente Esecutivo della Scuola Centrale del Partito Comunista Cinese Li Jingtian)

Contando il tempo dalla fine degli anni del ‘70 sono trascorsi 30 anni dall’inizio della politica di riforme e apertura in Cina. La Cina è il più grande paese in via di sviluppo del mondo, caratterizzata da una trasformazione del tutto particolare e da uno sviluppo rapido, in quanto tale essa ha attirato una grande attenzione internazionale. Oggi voglio parlare della questione dello sviluppo pacifico cinese e della direzione futura delle riforme. Nel trattare questo spero di potere aiutare tutti gli amici presenti a capire meglio e più accuratamente la Cina.

In 30 anni, la Cina ha ottenuto notevoli risultati sotto la spinta del processo di riforme. In questo periodo lo sviluppo economico medio annuale è stato del 9,8%, il Pil cinese si è moltiplicato di oltre quattro volte e nel 2008 è arrivato a 4.4 trilioni di dollari, il terzo più grande del mondo. Le entrate medie della popolazione urbana nel 2008 erano oltre sei volte quelle del 1978, la popolazione sotto il livello di povertà è passato da 250 milioni a 40 milioni. Si è passati da uno stato in cui non c’era abbastanza da vestire e da mangiare a una situazione di relativo benessere realizzando un balzo storico. La Cina mentre si sviluppava economicamente ha anche subito una trasformazione politica, culturale, sociale complessiva. Nel 2008, noi abbiamo subito la grande prova del terribile terremoto del Sichuan e abbiamo ospitato con successo gli Olimpiadi e le Para-Olimpiadi a Pechino. Qualche settimana fa, la Repubblica Popolare Cinese ha celebrato il suo 60° anniversario mostrando al mondo una Cina che va sempre avanti e si sviluppa senza sosta.

I risultati di 30 anni sono certamente entusiasmanti e i nostri amici di tutti i paesi del mondo sono felici per noi. Per quanto ne so, comunque molti amici prestano sì attenzione ai risultati delle riforme cinesi ma sono ancora più attenti alla direzione futura che prenderà il paese. Su questo punto il Presidente Hu Jintao nel celebrare gli 30 anni di riforme ha già dato una chiara spiegazione che si può riassumere con la formula “le 4 cose necessarie”: 1) è necessario mantenere alta la bandiera del socialismo con caratteristiche cinesi e continuare il processo di sinizzazione del marxismo; 2) è necessario mantenere la direzione corretta delle riforme, creare una grande forza vitale, allargare l’apertura, aumentare l’efficenza, cose che portano beneficio al meccanismo complessivo dello sviluppo scientifico[1]; 3) è necessario mantenere il compito essenziale della rinascita nazionale con questo Partito di governo, e quindi occorre migliorare ancora di più il contributo per la vita della gente che deve risultare dallo sviluppo; 4) è necessario continuare l’opera di riforme e aperture e la modernizzazione del socialismo in maniera molto concreta, lavorando duramente e senza alcuna arroganza e presunzione.

Queste 4 cose necessarie alla fine possono ridursi in una frase: continuare nelle riforme e mantenersi sulla strada del socialismo con caratteristiche cinesi. Ciò si può fare usando la forza delle riforme e delle aperture senza esitazioni, senza arroganza, e senza tergiversare. Senza esitazioni vuol dire non si può tornare indietro. I cambiamenti della Cina degli ultimi 30 anni sono dovuti alle riforme e aperture, lo sviluppo futuro della Cina dovrà ancora dipendere dalle riforme e dalle aperture. Non si può a causa della attuale crisi finaziaria cambiare il sistema economico di mercato socialista, non si può chiudere la grande porta delle aperture e respingere la globalizzazione solo perché altri paesi hanno avuto problemi. Senza arroganza vuol dire che non si può essere pieni di sé, non ci si può chiudere in se stessi senza guardarsi intorno; occorre continuare a usare il metodo dello sviluppo[2] per risolvere i problemi che la Cina si trova davanti. Senza tergiversare vuol dire tenere cara la grande situazione che per gran parte è buona ed è stata il risultato di grandi sacrifici[3]. Bisogna raccordare vari elementi: il livello delle riforme, la velocità di sviluppo e ciò che la società può tollerare. Nel mondo di oggi, nella Cina di oggi che sta subendo una grande trasformazione, bisogna sempre mantenere la stabilità sociale in senso lato.

Naturalmente c’è chi pensa che da quando abbiamo iniziato il processo di aperture e riforme noi abbiamo scelto la strada del capitalismo alla cinese. Questo è un equivoco sulla Cina. Io penso che il socialismo con caratteristiche cinesi abbia almeno le seguenti caratteristiche. 1) Nella trasformazione[4] economica, bisogna mantenere e migliorare il sistema economico pubblico come elemento principale insieme ad altre forme di proprietà che si sviluppano insieme e il sistema di distribuzione delle risorse per la parte principale deve riconoscere il contributo del lavoro e insieme ad altre forme di distribuzione[5] (in base al bisogno ndt). 2) Nella trasformazione politica, occorre mantenere l’unità organica della leadership del partito comunista cinese, la sovranità del popolo e il governo dello Stato secondo la legge; mantenere e migliorare il sistema del Congresso nazionale del popolo[6], il sistema della cooperazione tra i partiti[7] e della consultazione politica sotto la guida del Partito comunista, il sistema autonomo delle minoranze etniche e il sistema autonomo di governo del popolo di unità di base. 3) Nello sviluppo culturale, mantenere il marxismo come linea guida in campo ideologico, mantenere la centralità del sistema di valore del socialismo e mantenere e allargare la cultura più avanzata. 4) Nella costruzione dell’armonia sociale, bisogna mantenere il principio della legge e della democrazia, dell’equità e della giustizia, dell’affidabilità e della amicizia, della piena vitalità, dell’ordine e della sicurezza; il bisogno dell’armonia dell’uomo con la natura deve portare a costruire insieme un sistema che dia beneficio a entrambi. Questi 4 principi sono quelli che creano una differenza radicale con il capitalismo. Mantenere queste 4 condizioni è davvero mantenere il socialismo. Se un paese soddisfa queste 4 condizioni noi pensiamo che sia un paese socialista.

I passati 30 anni di riforme dimostrano che la stabilità e il benessere del mondo non possono separarsi dalla Cina. Da grande paese con un quinto del popolazione mondiale, se la Cina si prende buona cura dei suoi affari interni, mantiene la stabilità dello sviluppo, già questo è il suo più grande contributo al mondo, già in questo assolve una grande responsabilità. Per quanto noi abbiamo di fronte tante difficoltà, lo sviluppo della Cina si basa principalmente sulle proprie forze e sulla realizzazione di una propria riforma, e non abbiamo trasferito i nostri problemi e le nostre contraddizioni su altri paesi, non aggiungiamo guai al mondo. Dopo lo scoppio della crisi finanziaria la Cina ha cercato di aumentare il consumo interno, migliorare la trasformazione economica, sollecitare la crescita, migliorare la vita della popolazione, e, sempre a partire da uno proprio sforzo, ha spinto la ripresa economica del mondo. Secondo il rapporto dell’ONU sull’economia del mondo nel 2009, la crescita globale forse sarà solo dell’1%, ma il tasso di crescita della Cina dovrebbe essere tra il 7,8% e l’8.9%, il contributo della crescita cinese alla crescita del mondo del 2008 era del 22% e nel 2009 dovrebbe arrivare al 50%.

La storia proverà che la prosperità e la stabilità del mondo futuro saranno inseparabili dalla Cina. Il motivo per cui dico questo si basa sulla scelta cinese di perseguire comunque e senza esitazioni la strada dello sviluppo pacifico. Non importano i cambiamenti della situazione internazionale, non importa il livello di sviluppo cinese raggiunto, la Cina comunque perseguirà la pace, lo sviluppo e la cooperazione. Seguiremo una politica estera indipendente e di pace. La Cina sarà sempre impegnata a proteggere la pace mondiale e promuovere le forze dello sviluppo comune. Faremo così perché da una parte quello cinese è un popolo che ama la pace. La Cina persegue una politica militare solo difensiva, non pensiamo a una espansione territoriale, o a una corsa al riarmo, e ci assumiamo la responsabilità del mantenimento della pace mondiale. D’altra parte, lo sviluppo cinese ha bisogno di un’ambiente esterno di pace. I conflitti e le guerre non portano mai la felicità ai popoli del mondo e certo non sono neanche un buon modo per risolvere le contraddizioni tra i diversi paesi, al contrario, possono solo esacerbare le contraddizioni e gli odi. Noi speriamo che il mondo sia armonico e stabile, e non continuamente devastato da guerre e turbolenze.

La Cina continuerà a promuovere lo sviluppo regionale e mondiale a partire dal suo sviluppo, allargherà i punti di convergenza degli interessi di tutte le parti, e terrà conto dei giusti interessi di tutte le parti nel realizzare lo sviluppo cinese. La Cina non cercherà mai il proprio interesse a svantaggio degli altri o scaricherà i propri problemi sugli altri. Lo sviluppo della Cina porterà nuove occasioni di sviluppo per gli altri paesi. All’inizio del 2009, le delegazioni del commercio inviate dalla Cina in Europa hanno firmato accordi di acquisto di prodotti tecnologici per 15 miliardi di dollari, inoltre hanno discusso anche di cooperazione commerciale e investimenti. Nel futuro, credo che avremo ancora maggiori occasioni di cooperazione commerciale.

La Cina insieme a ogni paese del mondo si adopererà per costruire un mondo armonico e di prosperità. Crediamo che il mondo futuro non sarà dominato da uno o due paesi, ma sarà un mondo di collaborazione tra tutti i paesi. Per le questioni globali, bisogna che ci sediamo tutti insieme a discuterne ascoltando le opinioni diverse di ciascuno. Costruire un mondo armonico è il nostro ideale di base e la fede per il futuro del mondo. Se i vari paesi possono avere un atteggiamento aperto e tollerante, le diverse civiltà e le diverse culture possono ammirarsi reciprocamente, cercare ciò che le rende simili e mantenere la diversità, questo ideale potrà essere realizzato.

Colgo quest’occasione, per affrontare con due parole la “teoria della minaccia cinese”. Ogni qual volta la Cina ha dei momenti di luce, qualcuno tira fuori la “teoria della minaccia cinese”. La Cina non rappresenterà mai una minaccia per gli altri paesi del mondo, e ci sono tre ragioni. 1) anche se il Pil complessivo cinese è il terzo del mondo, il Pil pro capite è al di sotto del centesimo posto al mondo. 2) vogliamo sinceramente un’ambiente pacifico per lo sviluppo futuro, e per questo chiediamo lo sviluppo pacifico e promuoviamo la costruzione dell’armonia mondiale. 3) se la Cina davvero diventerà un giorno grande, assolutamente non cercherà l’egemonia, perché il popolo cinese ha sopportato tanto dolore per le invasioni e non vogliamo imporre questo dolore agli altri. In Cina c’è un un proverbio che dice: “non imporre agli altri quello che non vuoi per te”, e che illustra proprio questo principio.

Poco tempo fa, l’opinione pubblica del mondo ha parlato del modello cinese, e anche del “consenso di Pechino”. Recentemente, la Novosti russa ha scritto che “il modello cinese influenza tutto il mondo”. Nell’articolo ha citato l’opinione dell’inglese Martin Jacques in un libro uscito quest’estate “La Cina contemporanea domina il mondo: la crescita dell’impero del centro e la fine del mondo occidentale”. Il libro sostiene che “la Cina non si occidentalizzerà, ma il mondo sarà sinizzato”. Sicuramente noi abbiamo dei nostri modi di fare e delle nostre esperienze, ma sono solo adatti alla situazione cinese. Non intendiamo affatto imporre ad altri paesi il nostro modello, e non vogliamo che altri paesi ci vendano a forza il loro modello. Perchè le situazioni dei vari paesi nel mondo sono diverse, e non è possibile che tutti usino lo stesso metodo. Se ci sono tanti colori tanto diversi al mondo allora sì che tutto è interessante.



“il contatto tra i paesi dipende dai rapporti tra i popoli”. Più di mille anni fa, i prodotti cinesi e la cultura cinese arrivò ai paesi dell’Europa meridionale attraverso la Via della Seta. Nel 13° secolo, il famoso viaggiatore italiano Marco Polo è venuto in Cina. I popoli cinese e italiano hanno dato contributo alla civiltà umana con la loro cooperazione.

Nelle nuove condizioni storiche, la Cina e l’Italia hanno tanti interessi comuni, affrontano sfide comuni, si assumono responsabilità comuni, bisogna che noi condividiamo insieme le occasioni, promuoviamo insieme la pace mondiale, cerchiamo insieme lo sviluppo, affrontiamo insieme le sfide. Credo che i popoli cinese e italiano, tenendosi per mano, possano certamente dare uno splendido contributo alla civiltà umana nel processo di costruzione dell’armonia mondiale.




Traduzione a cura di Francesco Sisci


[1] Lo “sviluppo scientifico” è lo slogan del congresso del partito del 2007 e indica un processo di razionalizzazione e domocratizzazione della politica interna cinese. Ndt

[2] In altre parole il testo dice: occorre affrontare i problemi e superarli capendo che questi problemi sono opportunità di cambiamento strutturale per la società e lo stato. Ndt

[3] Cioè l’autore vuol dire che: anche se occorre pensare a cambiamenti davanti alle crisi, bisogna considerare che la situazione cinese attuale è nel complesso buona e quindi la grande direzione di marcia, la politica di riforme ma anche il quadro politico generale, non deve essere messa in discussione. Ndt

[4] Il termine originale cinese è jianshe, letteralmente “edificazione” e indica il processo di costruzione di una cosa che ancora non è finita di costruire. Qui quindi abbiamo deciso di tradurlo come “trasformazione” che ci sembra più attinente in italiano, ma è importante notare che l’originale ha anche una idea di vera solidità, come il costruire appunto. Ndt

[5] Qui in linea di principio si afferma l’importanza relativamente maggiore della proprietà pubblica che comunque deve svilupparsi e migliorare insieme ad altre forme di proprietà (privata o cooperativa si intende, ma naturalmente essenzialmente privata). Per la distribuzione delle risorse, dei compensi, delle remunerazioni, invece la parte principale deve essere assegnata a remunerare il contributo concreto della genete e la distribuzione delle risorse in base al bisogno (cioè il sistema di assistenza sociale) va in secondo piano. Ndt

[6] Il parlamento cinese.

[7] Ci sono in Cina sei partiti “alleati” che comunque riconoscono la guida del Partito comunista cinese. Inoltre più avanti si parla di un sistema di consulatazioni dirette o attraverso esperti di vari campi che vengono ascoltati nel prendere varie decisioni politiche, economiche e sociali. Ci sono poi regioni a e distretti a statuto speciale per il governo delle minoranze etniche. Infine le strutture di base sono i villaggi che eleggono i loro capi attraverso elezioni democratiche. Ndt

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubr...zione=&sezione=
 
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Uomo d'Acciaio
view post Posted on 2/11/2009, 10:09




Ottimo discorso! Sisci è un compagno?
 
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rikycccp
view post Posted on 2/11/2009, 13:54




CITAZIONE (Uomo d'Acciaio @ 2/11/2009, 10:09)
Ottimo discorso! Sisci è un compagno?

ho i miei dubbi in proposito
 
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2 replies since 2/11/2009, 01:21   114 views
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