Come precipitare un dio all'inferno, Losurdo - Cap I di Stalin storia e critica di una leggenda nera

Io invece, Carre, ritengo che studiare un pò di storia civica non faccia affatto male, visto che Marx non ha visto l'URSS e non ha potuto fornirti un'analisi giuridica da poter ripetere alla lettera.


Il totalitarismo è lo Stato che racchiude in sè tutti gli aspetti della società. Non è una definizione "mia", la trovi in ogni libro che tratta il tema con dovuta esperienza.

Allora io appoggio il totalitarismo.
E Anna Arendt ha sbagliato.

Qualcuno l'avrà pur data per prima.

Per l'appunto, quello che stò cercando di far capire da 3-4 post.



Sicuramente.
Peccato che i primi che descrissero il totalitarismo non lo chiamavano così e che siano in contrasto con le successive definizioni, frutto di uno studio più accurato. Se proprio ti interessa, i primi a parlare di uno Stato "totalitario" furono i Giusnaturalisti, in un certo qual modo, e Hobbes con "il leviatano". Successivamente molti altri filosofi e intellettuali, toccando l'argomento dello stato, trattarono di poteri forti, accentramenti e totalitarismi. Ne parlò Hegel, ne parlò Gentile ("stato e manganello", mi pare si chiami la sua opera).
La definizione che ho dato io, e che è quella che preferisco, è di G. Zagrebelsky.

Ragazzi, all'interno del proletariato c'era la democrazia o no? Perchè mi sembra ci si stia girando intorno. Non m'interessa se i kulaki potessero votare (anzi spero di no) ma la domanda è: i cittadini avevano i diritti politici? Se Stalin non fosse più piaciuto, l'avrebbero potuto sostituire (Stalin o chi per lui, adesso non m'interessa sapere che egli in quanto presidente del Partito non era eletto dal Popolo ecc ecc.., intendo: chi aveva potere in URSS era legittimato democraticamente dal proletariato?)? scusate la contorsione sintattica ma bado molto di fretta

In Urss c'erano elezioni a suffragio universale in cui venivano eletti i vari "deputati" e anche il "primo ministro sovietico", se si può definire in questo modo.