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| CITAZIONE (matteo.morganti @ 16/5/2009, 19:07) Cosa vuol dire leggere? Cosa vuol dire ascoltare? Banale, e invece siamo arrivati a doverci chiedere che senso hanno queste azioni apparentemente elementari; e siamo giunti a questo punto proprio grazie all'opera di Karl Marx, anzi mi spingo oltre, grazie alla teoria marxista. Leggendo le opere di Marx scopriamo che era un lettore formidabile, scopriamo che legge Smith ad alta voce davanti a noi, o Ricardo, o Hegel. Questo però non è sufficiente, anzi è quasi ininfluente. Marx ci dà una lezione esemplare: come leggere, in che modo vedere quello che gli autori classici non hanno visto perchè non erano teoricamente attrezzati per farlo, eppure era sotto i loro occhi. Allora dobbiamo imparare a leggere al modo di Marx, e rileggere i marxisti a quel modo per svilupparli: applicare la teoria marxista al marxismo, in questo modo smette d'essere un dogma per diventare una teoria, in questo modo la teoria produce (nel vero senso dalla parola) conoscenze, perchè è solo questo il modo per avanzare nel sapere: trovare il non-saputo nella teoria e domandarsi per quale motivo non è saputo; dopo aver correttamente formulato la lacuna sotto forma di problema si può procedere nella sua soluzione armati della vecchia teoria, che grazie alla scoperta lacuna si è già arricchita ed ha nuove armi per correggersi, oppure la lacuna era talmente profonda che la soluzione richiederà altre teorie tutte da formulare. Mai e poi mai abbiamo a che fare con oggetti concreti da cui estraiamo magicamente la loro verità nascosta: questo - oltre ad essere volgare empirismo - è anche un materialismo soggettivo, chi produce la conoscenza non è il singolo ma un processo storico collettivo. Tornando alla lettura. Non esiste una lettura innocente, ma sempre una lettura colpevole e la sua arma del delitto è la teoria di cui si è armato il lettore, e la nostra è il materialismo storico e dialettico; le letture che non interrogano l'oggetto della lettura con la teoria di cui si è portatori sono colpevoli ugualmente, ma di non essere delle assassine e di ricadere nel mito biblico della lettura, secondo cui non siamo noi a produrre conoscenza, ma soggetti trascendenti. Saluti leninisti Morganti hai ragione. Ma non si nasce tutti Marx e non si nasce marxisti per grazia dello spiritosanto. Almeno che si cominci a leggere. Poi, abbastanza poi, dopo parecchi avanzamenti, allora si fa come dici tu.
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