Comunismo - Scintilla Rossa

Malenkov - L'autocritica, tratto dal Rapporto al XIX Congresso (1952)

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view post Posted on 16/6/2008, 23:07
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L'autocritica e soprattutto la critica dal basso sono lungi dall'essere divenute, in piena misura e in tutte le organizzazioni del partito, il metodo
principale per scoprire a correggere i nostri errori e le nostre deficienze, le nostre debolezze e i nostri mali.
Nelle organizzazioni del partito si constata ancora una sottovalutazione della funzione della critica e dell'autocritica nella vita del partito a dello Stato, si commettono persecuzioni a vessazioni per la critica. Si possono incontrare sovente dei funzionari di partito che non cessano di proclamare la loro fedeltà al partito, ma che in pratica non tollerano la critica dal basso, la soffocano e si vendicano di coloro che li criticano. Sono noti non pochi casi in cui l'atteggiamento burocratico verso la critica e l'autocritica è stato di grave pregiudizio alla causa del partito, ha soffocato le iniziative delle organizzazioni del partito, ha minato il prestigio della direzione fra le masse del partito e in alcune organizzazioni del partito ha instaurato abitudini antipartito da burocrati, nemici giurati del partito.
Il partito non può non tener conto del fatto che là dove la critica e l'autocritica sono relegate in secondo piano, dove il controllo delle masse sull'attività delle organizzazioni e delle istituzioni è diventato più debole, appaiono inevitabilmente deformità come il burocratismo, la putrefazione e persino la disgregazione di certi settori del nostro apparato. Beninteso, questi casi non sono molto diffusi tra noi. Il nostro partito è più che mai solido e sano. Ma bisogna comprendere che se queste malattie pericolose non si sono diffuse gravemente è soltanto perché il partito, servendosi dell'arma della critica e dell'autocritica, le ha apertamente e audacemente scoperte a tempo debito, ha assestato colpi decisivi alle manifestazioni concrete di presunzione, di burocratismo e di putrefazione. La saggezza della direzione consiste precisamente nel saper discernere il pericolo quando esso è ancora in embrione e impedirgli di estendersi fino a diventare una minaccia.
La critica e l'autocritica sono un'arma provata del partito nella lotta contro le deficienze, gli errori e i fenomeni malsani che minano l'organismo sano del partito. La critica e l'autocritica non indeboliscono, ma consolidano lo Stato sovietico, il regime sociale sovietico, e questo è un indice della sua forza e della sua vitalità.
Attualmente è particolarmente importante assicurare lo sviluppo dell'autocritica e della critica dal basso, combattere in modo implacabile, come
nemici giurati del partito, coloro che ostacolano lo sviluppo della critica delle nostre deficienze, che soffocano la critica, che tollerano le persecuzioni
e le vessazioni contro chi ha criticato. In effetti, a seguito della fine vittoriosa della guerra e ai grandi successi economici nel periodo postbellico, si è sviluppato in seno al partito un atteggiamento critico verso le deficienze e gli errori nel lavoro delle organizzazioni del partito economiche ed altre. I fatti provano che i successi hanno talvolta generato nelle file del partito uno stato di animo di autosufficienza, la tendenza a considerare che tutto va per il meglio, il quieto vivere piccolo-borghese, il desiderio di dormire sugli allori e di vivere del meriti del passato. Si sono visti apparire numerosi funzionari di partito i quali considerano che “noi possiamo far tutto”, che “nulla ci può arrestare”, che “gli affari vanno bene” e che è inutile complicarsi la vita in sgradevoli occupazioni come ricercare le deficienze e gli errori nel lavoro, lottare contro i fenomeni negativi e malsani nelle nostre organizzazioni. Questi stati d'animo, nocivi per le loro conseguenze, si sono impadroniti di una parte dei quadri mal preparati e instabili dal punto di vista di partito. Vi sono dirigenti di organizzazioni del partito, dei soviet e di organizzazioni economiche i quali non di rado trasformano le assemblee, le riunioni dell’attivo, le sessioni e le conferenze in una parata,in un luogo dove ci si può autoincensare, così che gli errori e le deficienze nel lavoro, i mali e le debolezze non sono denunciati e criticati, ciò che rafforza la tendenza alla presunzione e alla compiacenza. Uno stato d'animo di indolenza è penetrato nelle organizzazioni del partito. Si osservano tra i funzionari del partito, delle organizzazioni economiche, dei soviet e altri, casi di rilassamento della vigilanza, casi di negligenza, di divulgazione dei segreti del partito e dello Stato. Certi funzionari sono tanto presi dagli affari e dai successi economici che cominciano a dimenticare che l'accerchiamento capitalista esiste ancora e che i nemici dello Stato sovietico si sforzano ostinatamente di introdurre tra di noi i loro agenti, di utilizzare per i loro ignobili scopi gli elementi instabili della società sovietica.
Per far progredire con successo la nostra causa, bisogna lottare risolutamente contro i fenomeni negativi e orientare l'attenzione del partito e di tutti i cittadini sovietici verso la eliminazione delle deficienze nel lavoro. Per questo, è necessario sviluppare largamente l'autocritica e soprattutto la critica dal basso.
La partecipazione attiva delle grandi masse del lavoratori alla lotta contro le deficienze nel lavoro e contro i fenomeni negativi nella vita della nostra società è la viva testimonianza della vera democrazia del regime sovietico e dell'alto grado di coscienza politica degli uomini sovietici. La cr1tica dal basso è l'espressione dell'iniziativa creatrice di milioni di lavoratori, della loro sollecitudine per il consolidamento della Stato sovietico. Quanto più saranno sviluppate l'autocritica e la critica dal basso, tanto più si manifesteranno le forze creatrici e le energie delle masse, e tanto più grande e più forte sarà la consapevolezza del nostro popolo di essere padrone del paese.
E’ sbagliato credere che la critica dal basso possa svilupparsi da sé, spontaneamente. Essa può svilupparsi ed estendersi soltanto a condizione che ogni persona che sollevi una critica sana possa essere certa di trovare l'appoggio delle nostre organizzazioni e che le deficienze denunciate saranno effettivamente eliminate.
E' necessario che le organizzazioni di partito ed i funzionari del partito, tutti i nostri dirigenti, si mettano alla testa di questo movimento e diano un esempio di atteggiamento sincero e coscienzioso verso la critica. Tutti i dirigenti, e soprattutto i funzionari del partito, hanno il dovere di creare condizioni tali da permettere a tutti i cittadini sovietici onesti di criticare arditamente e senza timore le deficienze nel lavoro delle nostre organizzazioni e istituzioni. Le assemblee, le sessioni plenarie, le riunioni degli attivi e le conferenze indette da tutte le organizzazioni debbono divenire in pratica una larga tribuna per la critica ardita e acuta delle deficienze.
La lotta tenace contro le deficienze e i sistemi deleteri nel lavoro delle organizzazioni di partito, dei soviet, economiche, ecc., deve divenire il compito quotidiano di tutto il partito. Un comunista non ha il diritto di essere indifferente dinanzi ai sistemi malsani e alle deficienze nel lavoro, e tanto meno ha il diritto di nasconderli al partito. Ogni membro del partito ha il dovere, se sa che questa o quella organizzazione non funziona come dovrebbe, se viene arrecato danno agli interessi del partito e dello Stato, di portare a conoscenza degli organi dirigenti del partito, fino al Comitato centrale, tutte le deficienze, senza riguardi personali. Questo è il dovere di ogni comunista, il suo più importante dovere verso il partito. Alcuni dirigenti pensano che se funzionari da loro dipendenti fanno conoscere le deficienze al Comitato centrale
del partito, ostacolano il loro lavoro di direzione e minano il loro prestigio. Noi dobbiamo porre energicamente fine a queste opinioni dannose e profondamente contrarie al partito.
Il compito del partito è di sviluppare la critica e l'autocritica al massimo, di eliminare tutto ciò che impedisce ed ostacola la critica. Quante più persone noi porteremo sul terreno della lotta contro le deficienze del nostro lavoro, tanto più forte sarà il controllo della base sull'attività di tutte le nostre organizzazioni, e tanto più noi avanzeremo con successo in tutti i campi. La conseguente attuazione della parola d'ordine della critica e dell'autocritica richiede una lotta risoluta contro tutti coloro che ostacolano lo sviluppo della critica e contro tutti coloro che perseguitano e soffocano la critica. I funzionari che non promuovono la critica e l'autocritica sono un ostacolo per il nostro progresso. Essi non sono maturi per la funzione di dirigenti e non possono contare sulla fiducia del partito.




 
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