Comunismo - Scintilla Rossa

Zhou Enlai (cinese non semplificato: 周ö

« Older   Newer »
  Share  
Maresciallo Dart Darkness
view post Posted on 12/5/2008, 22:43 by: Maresciallo Dart Darkness




image

Zhou Enlai (cinese non semplificato: 周恩來 cinese semplificato: 周恩来 pinyin: Zhōu Ēnlái; Wade-Giles: Chou En-lai; talora in italiano anche traslitterato, erroneamente, Ciù En-lai) (Huai'an, 5 marzo 1898 – 8 gennaio 1976) è stato un politico cinese. Importante dirigente del Partito Comunista Cinese, fu capo di governo della Repubblica Popolare Cinese dal 1949 fino alla morte.
Nato a Huai'an, nella provincia del Jiangsu, fu adottato da una ricca famiglia di Tianjin. Zhou studiò all'università Nankai di Tianjin e in Giappone, all'Università Meiji (1915-1918) dove venne in contatto col nascente movimento socialista giapponese. Tornato a Tianjin fu per un breve periodo agli arresti per associazione sovversiva. Dopo il suo rilascio nel 1920 studi in Francia, dove si trovavano importanti gruppi di studenti cinesi vicini al comunismo e all'anarchia, in Gran Bretagna e in Germania. Si unì al Partito Comunista Cinese (PCC) nel 1921 e tornò in Cina nel 1924 per lavorare con il rivoluzionario repubblicano Sun Yat-sen.

L'8 agosto, 1925 sposò Deng Yingchao, una studentessa politicamente attiva, a Tianjin. Non ebbero mai figli ma adottarono in seguito numerosi orfani di "martiri rivoluzionari"; il più famoso dei quali fu Li Peng (nato nel 1928 e orfano dal 1931), che fu capo del governo della Repubblica Popolare Cinese dal 1987 al 1998.


Zhou salì alla ribalta nazionale per la prima volta durante il Movimento Quattro Maggio del 1919 quando guidò un attacco a un ufficio governativo locale in seguito all'umiliante firma del Trattato di Versailles che cedeva la provincia dello Shandong al Giappone nonostante la Cina fosse una nazione vincitrice della prima guerra mondiale.

Dopo il suo ritorno in Cina fu presidente del dipartimento politico dell' Accademia Militare Whampoa nel Guangzhou, fondata nel 1926, dove, sotto il repubblicanesimo nazionalista di Sun Yat-sen convivevano sia comunisti affiliati al Comintern che nazionalisti di destra come Chiang Kai-shek.

Dopo l'inizio della Spedizione a Nord del 1926 si dedicò alla organizzazione sindacale promuovendo uno sciopero generale a Shanghai consentendo così al Guomindang di prendere la città (ad esclusione dei quartieri direttamente controllati dall'imperialismo straniero). Una volta assicuratasi la città, il Kuomintang ruppe con i comunisti e si alleò alla mafia locale, promuovendo un'ondata di terrore e assassini politici da cui Zhou si salvò scappando da Shanghai. Una versione differente della storia vuole che fosse stato catturato e poi rilasciato su ordine diretto di Chiang Kai-Shek per ricambiare il fatto che Zhou una volta lo avesse salvato da estremisti di sinistra a Guangzhou. In ogni caso Zhou riuscì a riparare nella base sovietica rurale che si stava formando nella provincia del Jiangxi, dove divenne un importante leader comunista durante i turbolenti anni seguenti. Mantenne la sua posizione sia durante la dirigenza dei 28 bolscevichi, un gruppo alle dirette dipendenze dalle istruzioni del Comintern, sia durante la dirigenza di Li Lisan. Dopo la definitiva sconfitta seguita alla quinta battaglia di accerchiamento del Kuomintang, con la popolazione del soviet in fuga inseguita dalle armate di Chiang Kai-Shek, Zhou, nel corso della tempestosa conferenza di Zunyi del gennaio 1935, Zhou appoggiò la nuova linea politica proposta da Mao Zedong, permettendogli così di dominare il partito da quel momento in poi e di decidere la direzione che la Lunga Marcia doveva intraprendere: non più solo fuga dal Kuomintang, ma puntare a nord per liberare la Cina dall'aggressione giapponese.

Negli anni passati nella capitale rossa Yenan Zhou fu attivo nel promuovere un unito fronte antigiapponese, cosa che comportava un'alleanza con il Kuomintang, come caldeggiato da Stalin. Ne conseguì un suo ruolo di primo piano nell' incidente di Xi'an , quando dei generali ribelli del Kuomintang catturarono Chiang Kai-shek e lo consegnarono ai comunisti, negoziando il suo rilascio e una rinnovata alleanza tra il Partito Comunista Cinese e il Kuomintang. Zhou passò gli anni della Seconda guerra sino-giapponese come ambasciatore comunista presso il governo di Chiang a Chongqing e prese parte ai negoziati che seguirono la seconda guerra mondiale.

Nel 1949, con la fondazione della Repubblica Popolare Cinese, Zhou diventò ministro degli esteri e capo del governo. Guidò la delegazione cinese alla Conferenza di Ginevra (1954) e alla Conferenza di Bandung nel 1955. Nel 1958 si dimise da ministro degli esteri passando la carica a Chen Yi.

Nel dopoguerra il principale interesse di Zhou fu di promuovere lo sviluppo economico, sia con l'aumento della produzione agricola sia nello sviluppo dell'industria nazionale.

Zhou riuscì, grazie alla sua popolarità e senso pratico come amministratore, a mantenere la sua posizione anche dopo il grande balzo in avanti del 1958, che fu un tale fallimento che persino Mao Zedong fu estromesso dalla gestione reale del paese, pur mantenedo la carica di capo di stato.

Durante la Rivoluzione Culturale riuscì a impedire il saccheggio del ministero degli esteri da parte delle Guardie Rosse e impedì loro la distruzione del Palazzo Imperiale di Pechino e del Potala di Lhasa, oltre che di numerosi altri siti archeologici e storici.

Abilissimo diplomatico, Zhou fu responsabile per il ristabilimento delle relazioni con gli Stati Uniti d'America durante la guerra del Vietnam. Nel febbraio 1972 preparò il viaggio del presidente statunitense Richard Nixon in Cina e co-firmò il comunicato di Shanghai.
 
Top
8 replies since 12/5/2008, 22:43   223 views
  Share