Comunismo - Scintilla Rossa

Termidoro in URSS

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Kalinin
view post Posted on 2/5/2008, 00:38




Ci stato un tema su questo libro nel foro scintillarossa e vorrei rivolgere i miei commenti in questo foro:

L'articolo in particolare è questo: http://www.aginform.org/dobrov.html

Mi autocito di quello che ho scritto in scintillarossa dove mi hanno detto che rickycccp è stato bannato (ma questo problema non è adesso il punto di interesse):

QUOTE (Kalinin @ 2/5/2008, 01:02)
Compagni, scusatemi per il mio italiano. Cerco di farmi capire il meglio possibile.

Ho letto questo brano del libro (e addirittura l'ho tradotto allo spagnolo) e mi è sembrato abbastanza convincente pur di essere scritto di maniera romanziera e apparentemente spigherebbe la fine del socialismo semplicemente come prodotto di una lotta fra personaggi. Invece vedo un trasfondo molto dialettico in questa storia che la mette proprio sulla lotta di classi dentro della rivoluzione ed proprio dentro del Partito. Questo fatto giustifica ancora di più gli sforzi di Stalin per depurare il Partito di elementi borghesi. Non c'e l'ha fatta evidentemente perche forse non ha potuto visionare fino a che punto la mentalità anarchica individualista borghese potrebbe essere pericolosa. Evidentemente molti comunisti che sono stati capaci di dare la sua vita per il socialismo non sono stati capaci allo stesso tempo di staccare la sua persona como individuo dal onore che rappresentava l'essere comunista. Penso che questi personaggi avventurieri così come trotsky, Bucharin e Kruchev, hanno in comune proprio quello che Kruchev ha criticato in Stalin, l'amore per se stessi più di un'altra cosa. Penso che questa storia dimostra proprio fino a ché punto un comunista deve staccarsi del orgoglio e del amore proprio, come ha punto ha fatto Stalin.

La domanda è come evitare nel futuro queste nascoste mentalità borghese dentro dei dirigenti dei Partiti Comunisti che tanto danno hanno fatto nel socialismo e nel movimento comunista internazionale, come rivelare ed evitare questo opportunismo di sinistra?

Non so se mi sono spiegato bene. Mi piacerebbe avere i commenti dei compagni e sopratutto di rickycccp e di carre.

 
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rikycccp
view post Posted on 2/5/2008, 01:08




CITAZIONE (Kalinin @ 2/5/2008, 01:38)
Ci stato un tema su questo libro nel foro scintillarossa e vorrei rivolgere i miei commenti in questo foro:

L'articolo in particolare è questo: http://www.aginform.org/dobrov.html

Mi autocito di quello che ho scritto in scintillarossa dove mi hanno detto che rickycccp è stato bannato (ma questo problema non è adesso il punto di interesse):

CITAZIONE (Kalinin @ 2/5/2008, 01:02)
Compagni, scusatemi per il mio italiano. Cerco di farmi capire il meglio possibile.

Ho letto questo brano del libro (e addirittura l'ho tradotto allo spagnolo) e mi è sembrato abbastanza convincente pur di essere scritto di maniera romanziera e apparentemente spigherebbe la fine del socialismo semplicemente come prodotto di una lotta fra personaggi. Invece vedo un trasfondo molto dialettico in questa storia che la mette proprio sulla lotta di classi dentro della rivoluzione ed proprio dentro del Partito. Questo fatto giustifica ancora di più gli sforzi di Stalin per depurare il Partito di elementi borghesi. Non c'e l'ha fatta evidentemente perche forse non ha potuto visionare fino a che punto la mentalità anarchica individualista borghese potrebbe essere pericolosa. Evidentemente molti comunisti che sono stati capaci di dare la sua vita per il socialismo non sono stati capaci allo stesso tempo di staccare la sua persona como individuo dal onore che rappresentava l'essere comunista. Penso che questi personaggi avventurieri così come trotsky, Bucharin e Kruchev, hanno in comune proprio quello che Kruchev ha criticato in Stalin, l'amore per se stessi più di un'altra cosa. Penso che questa storia dimostra proprio fino a ché punto un comunista deve staccarsi del orgoglio e del amore proprio, come ha punto ha fatto Stalin.

La domanda è come evitare nel futuro queste nascoste mentalità borghese dentro dei dirigenti dei Partiti Comunisti che tanto danno hanno fatto nel socialismo e nel movimento comunista internazionale, come rivelare ed evitare questo opportunismo di sinistra?

Non so se mi sono spiegato bene. Mi piacerebbe avere i commenti dei compagni e sopratutto di rickycccp e di carre.

Ciao compagno! siamo contenti di averti qui con noi.

Per quanto riguarda il tuo scritto sono perfettamente d'accordo con te.
Il problema è stato in parte affrontato da Mao tze tung, che aveva distinto fra le contraddizioni di classe (ossia fra borghesia e proletariato) e le contraddizioni in seno al popolo; lo stesso Mao proprio riferendosi alla linea revisionista affermatasi in URSS dopo il XX congresso elaborò l'idea che le istanze borghesi non sparissero con la conquista del potere politico da parte del proletariato, ma finchè la borghesia fosse presente (sia all'interno che all'esterno) avrebbe influenzato la società.
Nella maggior parte dei paesi dell'ex Unione Sovietica i dirigenti e i politici attuali, anche quelli virulentemente anticomunisti, hanno fatto carriera nel partito comunista, addirittura nelle repubblica centrasiatiche hanno governanti in carica da parecchio tempo visto che con la caduta del socialismo i dirigenti locali hanno semplicemente cambiato nome ai rispettivi partiti...

Il problema è molto importante oltrechè attuale, in cina per esempio è un problema all'ordine del giorno visto che le riforme e l'apertura hanno portato stili di vita occidentali, vi è quindi il pericolo che emergano tendenze avverse al PCC e al governo cinese, ma sopratutto che queste possano diventare maggioranza nello stesso partito, così come avvenne in URSS.
Tra gli ultimi due congressi infatti sono stati redatti qualcosa come 800 articoli teorici sulle caratteristiche del marxismo ai giorni presenti in Cina per contribuire al rinnovamento teorico del Partito e ribadirne il carattere marxista.
 
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Perugia Skinhead
view post Posted on 2/5/2008, 09:41




Anche io sono completamente d'accordo con la tua visione, compagno Kalinin.

Purtroppo elementi come trotzky, bucharin ed altri, e infine (il colpo finale) Kruschev, hanno distrutto tutto ciò di buono che il popolo sovietico aveva
costruito, con grandi sforzi.

Non credo che il colpo di stato di Kruschev fosse solo legato a manie di potere, credo che, come sosteneva spesso il compagno Stalin, si fosse arreso, come tanti altri, davanti alle grandi difficoltà e i grandi sforzi, necessari per costruire il socialismo, non resse alla pressione. Oltre naturalmente il fatto che fosse influenzato dalla borghesiaa imperialista dell'occidente.
 
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Kalinin
view post Posted on 2/5/2008, 12:04




Qualcosa ho letto di Mao su questa questione, sopratutto i suoi scritti contro il revisionismo kruschevista e la sua diffessa a Stalin, ma forse non ho letto tutto di quello che ha scritto su questa questione. Conosco certamente le parole di Stalin su "Il pericolo della destra nel Partito Bolscevico della URSS" dove spiega proprio le basi socioeconomiche sulle quale si appoggiano queste tendenze nel Socialismo soviético in quei precisi momenti (1928) che vengono anche a influenzare ad elementi del Partito . Lui spiegava le tendenze trotskiste in base proprio a la sottovalutazione delle potenzialità del Socialismo in confronto al Capitalismo, ed in base a un certo determinismo che dava per scontato che il socialismo in un solo paese non sarebbe sopravvissuto. Nei casi de Trotsky e Bucharin comunque ci sono stati dei confronti aperti, ma nel caso di Kruschev (e quello che io personalmente odio di più di tutti) ci stato un inganno premeditato di questo opportunista che non ha qualificativo. Stalin nel 1928 era molto sicuro di non aver tendenze di destra nel Ufficio Politico del CC, invece queste erano al meno presenti nel momento della sua morte. Evidentemente come dice il compagno Perugia Skinhead le nuove condizioni presenti di assedio imperialista al inizio della guerrra fredda spiegherebbero in parte il fenomeno. Doverei leggere tutto quello che ha scritto Mao, ma comunque é difficile capire il caso di Kruschev senza andare sul personale, come elemento infiltrato della borghesía nel Partito. Se uno legge il informe "segreto" del XX Congresso non può non provare ripugnanza per questo personaggio di Kruschev e la cosa più strana è che quello ha servito per minare la maggior parte dei PC del mondo di revisionismo.

Forse dirò adesso una stupidaggine, ma penso che stato un errore lasciare riempire i PC di persone che non erano alla altezza dei veri comunisti, senza formazione ideologica profonda, che alla fine hanno fatto maggioranza. In quanto alla Cina mi costa molto farmi una idea precisa di quello che accade al interno del Partito, delle fonte che ho in mano quello che riesco a capire e che il marxismo-leninismo in Cina è storia passata, comunque non penso che sia un paese imperialista ne preimperialista come si avventurano a definirlo intellettuali del tipo di James Petras.
 
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Perugia Skinhead
view post Posted on 2/5/2008, 12:16




Kruschev è stato un uomo ripugnante.

Ma non credo abbia contaminato tutti i paesi, è ovvio che paesi come CUBA abbiano dovuto poggiare su una forza come l'URSS per sopravvivere, poco conta in queste situazioni se coloro a cui ci si appoggia sono dei revisionisti, sono comunque l'unica alternativa per resistere all'assedio dell'imperialismo.

Chi ha errato con il colpo di stato di Kruschev, non è stato Stalin (che aveva effettivamente eleminato quasi ogni elemento di destra), ma coloro che non si sono imposti nel nome di Stalin, che non lo hanno più nominato per contrastare il revisionismo, dei nomi? Molotov, ad esempio, o i generali dell'esercito (zukov, ad esempio) i quali tra l'altro anni dopo la fine del dominio di Kruschev, smentirono le calunnie portate da quest'uomo. I generali dicevo ben conoscevano Stalin e ben sapevano quanto fossero false le menzogne di Kruschev riguardo ad una preparazione inadeguata da parte del compagno Stalin della guerra antifascista.
 
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Kalinin
view post Posted on 2/5/2008, 13:52




Nell caso di Cuba la cosa è diversa, quella piccola isola ha dovuto affrontare senza mezzi l'imperialismo ed stata aiutata dalla URSS di Kruchev, ma non penso che sia un merito di Kruschev (ricordate la crisi dei missili e l'infantilismo politico de Kruschev) però proprio di tutto quello che stato sviluppato da Stalin, da i veri comunisti sovietici e dal suo popolo. In Cuba si considerava a Jruchov un revisionista, anche il Che questo lo scrive chiaramente. Non sono di quelli che usano il termino socialimperialismo per definire l'URSS dopo Stalin, penso che si deve guardare la situazione con più dialettica tenendo in conto che la continuazione del Socialismo nella URSS ha convissuto con la lotta di classi dentro il Partito fino alla fine. Invece Cuba, con quel genio che considero che è Fidel, ha potuto continuare in mezzo a tutte le difficoltà.

Riguardo al fragmento del libro la cosa che penso che apporta a la discussione è il fatto che la vecchia guardia non fu capace di accetare il rinnovamento dalle nuove generazioni pur di non rinunciare agli onori ed al riconoscimento politico che fino adesso avevano. Non so se sono chiaro. Per esempio, lo stesso caso di Molotov, che visto i fatti non si puo considerare come un revisionista. Molotov, non qualche anno dopo, ma pochi dopo il XX Congresso manda una lettera al Plenum del CC dove denuncia l'avventurismo di destra di Kruschev. Questa lettera finisce con queste parole (scusate, faccio una traduzione dallo spagnolo all'italiano che non e la mia lingua):

in spagnolo:
"Camaradas: estamos jugando con fuego burgués y acabaremos por quemarnos. Se nos ha tendido un cepo. Bien pronto los americanos volverán a esas zonas pobres con dinero, técnicos e intereses y misioneros; y los pueblos estarán contentos al volverles a ver. La India obtendrá Goa con apoyo americano y con un gran crédito para América gracias a la inteligencia de Dulles. Pronto tendremos que volver a los principios auténticos de Lenin y Stalin- sí, de Stalin- y más nos valdría empezar a pensar sobre lo que tendríamos que hacer en ese caso.

V. Molotov, 29 de febrero de 1956"

tradotto al italiano:
"Compagni: stiamo giocando col fuoco borghese y finiremmo per bruciarci. Ci si ha tesso una trappola. Molto presto gli americani ritorneranno a queste zone poveri con dei soldi, tecnici, interessi e missionari; e i popoli saranno contenti di rivederli. L'India otterrà il Goa con l'appoggio americano e con un gran credito per l'America grazie all'intelligenza di Dulles. Presto dobbiamo ritornare ai principi autentici di Lenin e Stalin -si, di Stalin. e più ci vale cominciare a pensare su quello che dobbiamo fare in questo caso.

V. Molotov, 29 febbraio del 1956"


 
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Perugia Skinhead
view post Posted on 2/5/2008, 14:24




Molotov infatti non faceva parte della corrente Revisionista, ma non seppe imporsi a dovere e creare una frangia Stalinista che ricordasse i meriti del compagno G. Stalin e gettasse via il fango che i revisionisti come Kruschev spalavano su anni di guerra civile e di sofferenza per l'instaurazione del socialismo.
 
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view post Posted on 2/5/2008, 22:45
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compagno

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Caro Kalinin,
anch'io tempo addietro ho letto l'articolo di Dobrov. Non ho elementi per affermare se dica cose vere o meno. Però posso concordare che se non sono vere, sono almeno verosimili.
E' sicuro che il compagno Stalin ritenesse necessario un vasto ricambio nei quadri dirigenti del Partito, in quanto le prospettive della nuova fase iniziatasi col XIX Congresso indicavano la possibilità del passaggio al comunismo, attraverso uno sviluppo pressoché inarrestabile delle forze produttive sovietiche e della ricerca scientifica sovietica. E per una fase così nuova rispetto alle precedenti, si riteneva abbisognasse una classe dirigente nuova, con un cospicuo allargamento del CC.
A tal proposito allego in calce l'utlimo intervento ufficiale di Stalin prima della sua morte.

Come è potuto accadere che la destra del Partito prendesse il potere?
Noi tutti sappiamo bene che la fase socialista, è una fase iniziale ed imperfetta del comunismo. Tra le "imperfezioni" permane la divisione in classi e la lotta di classe. Compagni, dove c'è lotta di classe il risultato non è mai scontato perchè l'esito poggia su situazioni oggettive e su condizioni soggettive. Per quanto attiene al concetto della nascita continua del revisionismo sia nella fase capitalistica, che in quella socialista, si rimanda a Lenin in "Marxismo e Revisionismo". Ma quello che è mancato a Lenin per conoscere appieno l'argomento, è stata l'assenza di esperienza. Lenin non ha mai veramente conosciuto il revisionismo che nasce all'interno del socialismo. A sua volta il compagno Stalin ha commesso dei gravi errori a proposito di questa questione, adombrando ad un certo punto addirittura la concezione antimarxista della scomparsa delle classi in URSS e limitando la lotta soltanto al capitalismo esterno all'URSS stessa. Bisogna riconoscere che il compagno Stalin modificò alquanto la sua posizione e nella sua opera ultima "Problemi economici del socialismo in URSS", sconfessava di fatto gli errori suddetti degli anni precedenti. Ciò che il compagno Stalin forse intuì da vecchio rivoluzionario e da grande leninista, ma che non riuscì a capire appieno ed a strutturare in una visione teoretica ben definita, fu che nel socialismo la borghesia rinasce non nelle forme classiche del periodo capitalista, ma rinasce come borghesia all'interno del Partito stesso. Solo il compagno Mao Tse-tung, forte dell'esperienza sovietica, riuscì a teorizzare questa fondamentale situazione.
Questo errore di Stalin e di una parte del Partito ha permesso ai revisionisti, cioè alla linea di destra, all'ideologia borghese, di "conquistare la fortezza dall'interno" e di portarla poi alla catastrofe. E' altrettanto pacifico che il gruppo dirigente revisionista tramasse a sua volta già da tempo per attuare il "colpo di stato" che consegnò loro il primo Stato socialista della storia dell'umanità.
Io credo, però, che ogni marxista debba prima di tutto accettare la critica e fare l'autocritica per i propri errori, senza dare sempre la prima colpa agli avversari. I nemici del proletariato fanno i loro sporchi interessi; noi dobbiamo criticarci ed autocriticarci per i nostri errori, per quanto potevamo fare per contrastare i nostri nemici, ma non siamo stati capaci di fare.
E dobbiamo prendere insegnamenti dagli errori.

Discorso di Stalin al Plenum del Comitato Centrale del PCUS del 16 ottobre 1952.

Si è svolto dunque il congresso del partito. I lavori del congresso sono andati bene e a molti può sembrare che tra noi ci sia la più completa unità. E invece questa unità non c’è. Alcuni esprimono disaccordo con le nostre decisioni.

Si chiedono perchè abbiamo sensibilmente allargato la composizione del CC. Ma non è forse chiaro che occorreva introdurre forze nuove nel CC? Noi siamo vecchi, moriremo tutti, e allora, non dobbiamo forse pensare a chi consegneremo il testimone dela nostra grande causa? Chi la porterà avanti? Per questo occorrono persone, esponenti politici più giovani, fedeli. E cosa significa far crescere un esponente politico, uno statista? Per questo ci vuole un grande impegno. Occorrono dieci, anzi quindici anni per preparare un uomo di stato.

Ma non basta soltanto desiderarlo. E’ possibile preparare uomini politici ideologicamente temprati soltanto nell’attività pratica, nel lavoro quotidiano per applicare la linea generale del partito, per vincere l’opposizione di ogni genere di elementi opportunisti ostili, che tendono a frenare e minare l’opera di costruzione del socialismo. Gli esponenti politici di esperienza leninista, educati dal nostro partito, dovranno sconfiggere nella lotta questi tentativi ostili e conseguire il pieno successo nel raggiungimento dei nostri grandi obiettivi.

Non è forse chiaro che bisogna elevare il ruolo del partito, dei comitati di partito? Come si può trascurare il miglioramento del lavoro del partito tra le masse, come ci ha insegnato Lenin? Tutto ciò richiede un afflusso di forze giovani e fresche nel CC, che è il quartier generale dirigente del nostro partito. E così abbiamo fatto, seguendo le indicazioni di Lenin. Ecco perchè abbiamo allargato la composizione del CC. E anche il partito si è un poco ingrandito.

Ci chiedono perchè abbiamo liberato da importanti incarichi ministeriali illustri esponenti del partito e dello stato. Cosa possiamo dire a questo proposito? Abbiamo liberato Molotov, Kaganovic, Vorosilov ed altri dai loro incarichi ministeriali e li abbiamo sostituiti con nuovi funzionari. Perchè? Su quale base? Il lavoro di ministro è un lavoro duro. Richiede grande energia, concrete conoscenze e salute. Ecco perchè abbiamo liberato alcuni compagni meritevoli dagli incarichi ricoperti e abbiamo nominato al loro posto funzionari nuovi, più qualificati e intraprendenti. Sono persone giovani, piene di forza e di energia. Dobbiamo appoggiarli nel loro impegnativo lavoro.

Per quanto riguarda questi illustri esponenti politici e statisti, essi rimarranno tali, illustri esponenti politici e statisti. Li abbiamo nominati vicepresidenti del Consiglio dei Ministri. E così neppure io so quanti sono i miei vice.

Non possiamo non considerare il non corretto comportamento di alcuni illustri esponenti politici, se parliamo dell’unità nelle nostre azioni. Mi riferisco ai compagni Molotov e Mikojan.

Molotov è un compagno fedele alla nostra causa. Se lo chiami, sono certo che senza il minimo tentennamento egli sacrificherà la vita per il partito. Ma non si può ignorare certe sue azioni poco degne. Il compagno Molotov, nostro ministro degli esteri, in un ricevimento diplomatico, "tradito da qualche bicchierino" ha dato all’ambasciatore inglese il consenso alla pubblicazione nel nostro paese di giornali e riviste borghesi. Perchè? Su quali basi ha ritenuto di dover dare questo consenso? Forse non è chiaro che la borghesia è il nostro nemico di classe e che la diffusione della stampa borghese tra i cittadini sovietici non può fare nient’altro che danno? Se facessimo questo passo sbagliato esso eserciterebbe un’influenza dannosa, negativa sulle menti e sulla visione del mondo dei cittadini sovietici, porterebbe all’indebolimento della nostra ideologia comunista e al rafforzamento dell’ideologia borghese. Questo è il primo errore politico del compagno Molotov.

E che significa poi la proposta del compagno Molotov di dare la Crimea agli ebrei? Questo è un grave errore del compagno Molotov. Perchè lo ha fatto? Come ha potuto farlo? Su quali basi il compagno Molotov ha formulato una simile proposta? Da noi già esiste la repubblica autonoma degli ebrei. Non basta forse? Che questa repubblica si sviluppi. E il compagno Molotov non deve fare l’avvocato di pretese illegittime degli ebrei sulla nostra Crimea Sovietica. Il compagno Molotov si comporta in modo scorretto per un membro del Politburo. E noi respingiamo categoricamente le sue proposte cervellotiche.

Il compagno Molotov ha una così alta considerazione della propria consorte, che non facciamo in tempo a prendere una decisione nel Politburo su questo o quel problema politico e la cosa viene rapidamente a conoscenza della compagna Zemcuzina. Sembra che un filo invisibile colleghi il Politburo con la consorte di Molotov Zemcuzina e i suoi amici. E lei è circondata di amici di cui non ci si può fidare. E’ evidente che questo comportamento di un membro del Politburo è inammissibile.

Passiamo ora al compagno Mikojan. Egli arriva a contestare l’aumento dell’imposta agricola sui contadini. Chi è il nostro Anastas Mikojan? Cosa non gli è chiaro?

Il mujik è nostro debitore. Ai contadini ci lega una solida alleanza. Abbiamo concesso la terra ai colcos per l’eternità. Essi debbono dare allo stato il dovuto. Perciò non si può essere d’accordo con il compagno Mikojan.

A.J. Mikojan sale alla tribuna e si giustifica rimandando a certi conti economici.

Stalin (interrompendo Mikojan): Mikojan è un novello Frumkin. Guardate, si confonde da sè e vuole confondere anche noi in queste chiare questioni di principio.

V.I.Molotov sale alla tribuna, ammette i suoi errori, si giustifica e assicura che è stato e resterà un fedele discepolo di Stalin.

Stalin (interrompendo Molotov): Sciocchezze! Io non ho discepoli. Tutti noi siamo discepoli del grande Lenin.

Stalin propone di risolvere le questioni organizzative, di eleggere gli organi dirigenti del partito. Al posto del politburo si elegge il presidium del partito sensibilmente allargato, nonchè la Segreteria del CC del PCUS composta in tutto da 36 persone.

Nell’elenco, dice Stalin, ci sono tutti i membri del vecchio Politburo ad eccezione di A.A.Andrev. Quanto allo spettabile Andreev è tutto chiaro, egli è diventato completamente sordo, non sente niente, non può lavorare, deve curarsi.

Voce dalla sala: Bisogna eleggere il compagno Stalin Segretario Generale del CC del PCUS.

Stalin: No! Liberatemi dagli incarichi di Segretario Generale del CC del PCUS e presidente del Consiglio dei Ministri dell’URSS.

G.N.Malenkov (dalla tribuna): Compagni! Dobbiamo chiedere tutti al compagno Stalin, nostra guida e maestro, all’unanimità e all’unisono, di essere ancora Segretario Generale del CC del PCUS!

Stalin (dalla tribuna): Al Plenum del CC non servono gli applausi. Bisogna risolvere i problemi senza emozioni, in modo pratico. E io chiedo di essere liberato dagli incarichi di Segretario Generale del CC del PCUS e presidente del Consiglio dei Ministri dell’URSS. Io sono ormai vecchio. Non leggo i documenti. Eleggetevi un altro Segretario.

S.K.Timosenko: Compagno Stalin! Il popolo non capirà. Noi tutti come un sol uomo vi eleggiamo nostro dirigente, Segretario Generale del CC del PCUS. Non può esserci un’altra soluzione.

Tutti si alzano in piedi e applaudono calorosamente, appoggiando Timosenko. Stalin rimane a lungo in piedi guardando la sala, poi fa con la mano un gesto di disappunto e si siede.

 
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Kalinin
view post Posted on 3/5/2008, 13:39




Compagno carre, sono d'accordo con te che questo è stato un errore di Stalin, di non visionare profondamente la lotta di classi che continua anche dentro il socialismo edentro il proprio Partito. So che Mao ha fatto anche delle critiche a Stalin che secondo alcuni compagni non sono del tutto giuste come quelle di dire che Stalin si aveva separato dalle masse. Penso che l'ultimo discorso che ci hai presentato dimostra tutto il contrario. Hoxa, dalla sua parte (anche se penso che quello che ha scritto contro Kruchev manca un po di dialettica e si nota che è proprio incazzato) se non lo dice direttamente fa capire che Stalin non abbia notato l'infiltrazione borghese nel vertice del Partito, che è stata più sottile e piú ingannosa che quelle da qui si ha concentrato per difendere il Partito.

Comunque, mi sembra ottima la tua spiegazione, anche quelle degli altri compagni mi sono molto servite. Grazie mila.

PS. Se non ti dispiace, mi poi riferire l'opera di Mao dove questo fa l'analisi del revisionismo all'interno del Partito?
 
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9 replies since 2/5/2008, 00:38   164 views
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