CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
La soluzione che vai sbandierando è uccidere un innocente, fai un po' te...
1) continui a presupporre cose indimostrate, ovvero che il feto abbia la stessa dignità di una persona vera e propria, e che quindi possa essere considerato - al pari di una persona - un "innocente" ucciso. E non è questa la ragione indicata dallo stesso documento sovietico da te tradotto, come mostrerò nella
"Conclusione" di questa mia risposta.
2) la tua soluzione è che a morire siano allora le donne dal momento che se l'aborto è l'uccisione di "un innocente" lo è allora anche nel caso in cui sia necessario per ragioni mediche(gravidanza rischiosa); quindi che facciamo? Abbiamo una gravidanza rischiosa per la vita della madre, ma non pratichiamo l'aborto perché altrimenti uccideremmo "un innocente"? E dunque: che muoia pure un'altra innocente(la madre)! Fantastico, direi.
Se il feto ha la stessa dignità di una persona e il suo aborto è paragonabile alla morte di una persona persona vera e propria, allora QUALSIASI aborto, per qualunque motivo venga praticato, sarebbe omicidio. Anche quando questo è assolutamente necessario pena la incolumità della madre. Tu proponi in soldoni che le donne debbano sacrificarsi sempre per il feto, visto da te come sostanzialmente "più innocente" per ragioni che - mi spiace - ma sfiorano la semplice metafisica di cui è intriso tutto il tuo discorso.
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
Invece è piuttosto condivisa, quantomeno da vari movimenti pro-life e dai cattolici, quindi non quattro gatti
Wow, che bel gruppetto. Ma non ero io ad essere malizioso indicandoti la porta del Vaticano?
In ogni caso, appunto, è condivisa da coloro che sono anti-aborto, ma non da chi è a favore dell'aborto. Quindi non è affatto condivisa e non è "da manuale" quasi che si trattasse della tesi per cui 1+1=2 lol
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
Claudicante è l'argomento che una persona è tale solo dopo X giorni di gravidanza o dopo che mostra i primi impulsi cerebrali o dopo che comincia a sentire dolore o dopo che assume una certa forma fisica o dopo che è uscita da un ventre, ecc.
Il termine "persona" ha un significato completamente arbitrario per questo io, come molti altri, mi attengo a un termine scientifico: "vita umana", e la maggioranza dei biologi (non che ci voglia un biologo per capirlo) concorda sul fatto che inizia dal concepimento.
No. Non è affatto claudicante perché ha precise ragioni pragmatiche che spiegherò nel punto (4) e che mostrano una volta di più quanto claudicante sia la tua posizione. Infatti il sottoscritto non sostiene che la "dignità personale" sia una specie di essenza che viene ad essere solo in un dato momento o fin dal concepimento. Il sottoscritto assume una definizione pragmatica e storica di "persona" che spiego - ripeto - nel punto
(4)Ma facciamo un po' di ordine in questo tuo caos.
1) il termine "persona" è arbitrario tanto quanto il considerare il termine "vita umana" dotato di una qualche dignità particolare come fai tu; infatti, se da un lato tu sembri rifiutare il concetto di "persona", dall'altro non fai altro che far svolgere il ruolo - che solitamente si fa giocare a quel concetto - al termine "vita umana" intesa come un chè di dotato di diritti particolari, una specie di essenza particolare che solo Iddio sa dove abbia le sue radici. E questa è una tesi metafisica. Niente di più e niente di meno.
2) l'articolo che linki si limita a raccogliere le risposte di vari biologi su un range ampio di questioni legate alla gravidanza etc. e ne viene semplicemente fuori che già dal concepimento(ma guarda un po' lol) si può parlare di "vita". Ottimo. Anche gli spermatozoi sono "vita". L'idea che la "vita" "inizi" dal concepimento implica che il concepimento avvenga grazie a qualcosa di privo di vita, quasi che prima non vi fosse "vita" e poi PUFFFF, ecco la vita! Questa discontinuità di dignità(ripeto: DIGNITÀ morale, non parlo di una discontinuità qualitativa genericamente intesa, la quale da sola non dimostra alcuna minore o maggiore dignità morale) è semplice metafisica. Quel termine, "umana", può semplicemente indicare il tipo genomico di quella particolare "vita", ma di per sé non dota di nessuna particolare dignità morale o legale la "vita" in questione. Questa particolare dignità tu la puoi ammettere solo se fantastichi di particolari "essenze" che - ripeto - solo Iddio sa dove stiano.
3) detto questo, hai semplicemente mostrato che la vita inizia dal concepimento, ma hai mostrato ben poca cosa dato che io non l'ho mai negato; quello che non hai dimostrato e che non puoi affatto dimostrare è che questo fatto(di essere "vita") doti per questo il feto di una dignità morale e legale uguale a quelle di coloro che - convenzionalmente - chiamiamo "persone".
4) dico "convenzionalmente" perché il riconoscimento della dignità personale non è un qualcosa che cali dal Cielo, ma un fatto legato alle convenzioni pratiche umane, alla prassi storica e alle sue necessità pratiche; quello che si è fatto - con il limite dei 90 giorni - non è stato altro che cercare di trovare un compromesso tra due diritti altrettanto convenzionali(frutto di prassi storica e non di essenze metafisiche a-storiche): quello
"alla nascita" e quello
"alla gestione del proprio corpo e alla salute fisica e psicologica". Dal momento che il diritto alla nascita negherebbe quello alla gestione del proprio corpo(o alla salute della madre), si è deciso che entro 90 giorni l'aborto è permesso, di modo da trovare un compromesso - convenzionale - ai due diritti. Punto. E questo perché? Perché di fatto il feto non viene considerato totalmente dotato della stessa dignità di una persona effettivamente nata. E perché? Perché se lo fosse, ciò creerebbe una serie di inghippi disastrosi, ovvero: se il feto è "persona" tanto quanto una persona effettivamente nata, allora la madre non avrebbe diritto ad abortire nemmeno per ragioni mediche dal momento che sarebbe comunque omicidio. Per evitare cose di questo genere che avrebbero leso il diritto alla salute della donna, si è optato per un compromesso: il feto è dotato di un diritto, ma non è equiparabile alla persona della madre in fatto di dignità.
La tua soluzione, al contrario, vuole negare completamento un diritto(della donna) in favore di quello di un feto(che nel caso dei 90 giorni viene solo parzialmente negato nel range di quei 90 giorni conformemente alla dignità morale minore accordata al feto).
E si badi che - lo ripeto - se il feto è "persona" allo stesso modo della madre allora lo è sempre. Sarebbe sempre omicidio(legalmente perseguibile) anche per ragioni di carattere medico(pericolo di morte della madre causa parto futuro o malattie gravi del feto).
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
Sicuramente non ti basta come dimostrazione e allora se vuoi, visto che la discussione ti diverte, dammene una tu oppure come avevo detto prima evitiamo proprio di deviare sulla questione bioetica.
Non troverai le tue dimostrazioni a partire dalla scienza, dato che quella di cui discutiamo è al massimo una questione di carattere filosofico o pragmatico.
Tu stai qui affermando che il tuo link dovrebbe a te servire per dimostrare che la vita(geneticamente umana) di cui è dotato il feto(fin dal concepimento) dovrebbe dotarlo di una dignità uguale a quella della madre. Peccato che il paper che linki sia chiarissimo a riguardo:
《 Questo articolo non sostiene che la scoperta "un feto è classificato biologicamente come un essere umano al momento della fecondazione" implichi la posizione "un feto dovrebbe essere considerato una persona degna di considerazione legale". La visione descrittiva non detta opinioni normative sul fatto che un feto abbia dei diritti, o se i possibili diritti di un feto prevalgano sui diritti riproduttivi di una donna o se un feto meriti protezione legale. 》
La tua "prova" non può valere per il semplice fatto che non nasce come tale e non può valere come tale, incorrendo tu in una semplice fallacia evitata dal paper ad ogni costo: derivi dal descrittivo il normativo.
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
Non ho capito, stai affermando che una morale del futuro non può tornare ad essere simile a quella del passato ma anzi se ne deve solo allontanare?
Sto affermando che non serve aspettare il socialismo, k7ygd. Punto. Questa morale che tu aspetti speranzoso alla finestra, con occhi luccicanti e sognanti, esiste già tra gli strati più reazionari della società. Non serve di certo attendere il socialismo.
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
Se sì, vogliamo considerare le diverse morali in tema di omosessualità rispettivamente nell'antica Grecia, nel medioevo e oggi?
Cosa che remerebbe contro la tua tesi. Lol
Tu preferisci la morale pubblica greca o romana che vedeva l'atto omosessuale come imperniato sul ruolo di "attivo" e "passivo", sulla sopraffazione del padrone sullo schiavo etc., o quella odierna che riconosce alla omosessualità una dignità sentimentale inedita?
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
L'alta probabilità la derivo a priori da ipotesi particolari, non tirandola fuori dal cappello: in scienza non è inusuale, né sbagliato per principio, fare delle ipotesi e stimare a priori una probabilità. Ci mancherebbe che per ogni problema ci mettessimo a fare delle misurazioni... non serve un dado da un milione di facce per dimostrare che ogni numero del dado esce una volta su un milione.
K7ygd, certo che in genere puoi fare una stima probabilistica anche in astratto(peccato tu la confonda con la probabilità empirica), ma questo ti porterebbe(come nel caso del dado) - in assenza di altri dati - ad assegnare a tot ipotesi lo stesso valore di probabilità. Da dove la tiri fuori questa "ALTA probabilità" che implicherebbe una più alta probabilità rispetto alle altre ipotesi possibili?
In che modo decidi che proprio la tua ipotesi(o un tot numero di ipotesi) sarebbe più probabile di altre? Per farlo devi presupporre una serie di cose che tu assumi in maniera del tutto arbitraria, a differenza di quanto accade nel caso dei modi di atterrare di un dado(che quelli sono per forza di cose)..
Stai giocando al sofista. Oltretutto, noi dei dati li abbiamo e sono legati all'Urss del 1936. Dati che tu vuoi negare in base ad un arbitrario
"doveva passare più tempo e maturare di più". E questi dati non giocano a favore della tua supposta "alta probabilità".
Oltretutto, queste tue "ipotesi particolari" sono semplicemente arbitrarie e indimostrate, e negano le fondamentali basi teoriche marxiste sul rapporto dialettico tra struttura e sovrastrutture ed individui.
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
Le ipotesi che ho elencato riflettono le condizioni materiali di un socialismo avanzato, e quelle morali che faccio derivare (forse meccanicamente o schematicamente o bordighisticamente, come vuoi) dalle prime.
Come fai a dire che le tue ipotesi
"riflettono le condizioni materiali e morali di un socialismo avanzato" se le condizioni materiali e morali della URSS(socialismo avanzato) del 1936 negano in pieno le tue ipotesi?
Le tue ipotesi tra l'altro sono anche teoricamente errate dal momento che negano l'influsso degli elementi secondari..
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
Poi tu, come hai fatto, puoi negare che la morale si trasformerà in quel particolare modo stimando un grande effetto di elementi secondari di disturbo all'influenza strutturale, assegnando una probabilità bassa invece che alta (ma comunque la assegni, non mi pare che tu stia procedendo a "dire che si tratta di una ipotesi meramente possibile").
1) il mio discorso è semplicemente derivato dalla teoria marxista: non è che l'influsso degli elementi secondari me la inventi io. E non serve stimare
"un grande effetto". Quel
"grande" lo metti tu a scopo retorico. Semplicemente hanno il loro effetto e non permettono nessuna completa estinzione dell'aborto. Fine.
2) io non assegno nessuna probabilità di tipo empirico e nemmeno statistico con quel discorso teorico marxista. E non credo nemmeno che né io né tu possiamo parlare di una probabilità che vada oltre il concetto vago e quotidiano di essa. Il discorso qui è squisitamente teorico: confronto di quanto ipotizzi con le basi teoriche marxiste. Fine.
3) il mio discorso sul
"meramente possibile" riguardava il fatto che la tua ipotesi potrebbe pure essere possibile, ma solo a patto di rifiutare le premesse teoriche marxiste e abbracciando quelle economiciste.
Scrivevo, infatti:CITAZIONE (Ruhan @ 2/7/2022, 18:07)
Inoltre io ho già argomentato contro la cosa proprio da un punto di vista "teorico", mettendo in campo la questione dell'influenza degli elementi secondari, i quali "deviano" l'influenza diretta(a mo' di schemino deduttivo diretto) della struttura. Tu potrai rispondere, ma sempre a livello teorico, ipotetico.
Ma rimane solo possibile dal momento che di dati per corroborare questa tua "alta probabilità" non ne hai e gli unici che abbiamo(Urss, 1936) ti danno torto e perciò li rifiuti.
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
E anche lì, considerando che l'esempio dell'URSS non rispettando appieno le ipotesi che ho elencato non può fare da base sufficiente (e non vedo un rifugio retorico qui, il fatto che sia "poco" non è un particolare di poco conto visto che è la quantità a determinare la qualità) ad una stima a posteriori, te la tiri fuori dal cappello questa bassa probabilità oppure fai come me una stima a priori?
Non faccio nessuna stima. Sei tu che stai parlando di "alta probabilità", non io
da dove dovrei tirare fuori una cosa di cui semplicemente non sto parlando? Lol
Io mi limito a dire che il tuo discorso teorico non si accorda con la teoria marxista-leninista dato che ignora totalmente l'influsso degli elementi secondari sul risultato totale. Fine. Se vuoi parlare in termini probabilistici - ma non so quanto sia indicato - parleremo di una bassa probabilità in senso puramente fuzzy dato che non stiamo facendo né statistiche né studi basati su dati matematicamente precisi.
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
Ti immagini un futuro in cui le condizioni materiali permetteranno alle persone di rigenerarsi gli arti e allo stesso tempo la societa considerasse moralmente legittimo tagliarseli a piacimento?
1) al massimo la rigenerazione risolve il problema degli effetti dell'amputazione; non elimina la pratica medica della amputazione.
2) ma ignoriamo il punto
(1): se postuli una società nella quale gli arti possano essere rigenerati, allora postuli una società nella quale il problema viene totalmente risolto
3) questa condizione non si verifica nel caso dell'aborto da noi preso in oggetto dal momento che stiamo parlando di una società nella quale l'aborto rimane l'unica soluzione per gestire una gravidanza indesiderata(o medicalmente pericolosa) accaduta nonostante gli anticoncezionali o l'educazione sessuale.
4) quindi non si può operare il paragone che tu vorresti operare.
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
Se la donna sta rischiando la vita e il feto non puo essere salvato a che serve far morire entrambi quando si puo salvare almeno uno dei due?
Si sta parlando di una gravidanza che metterebbe a repentaglio solo(o maggiormente) la vita della madre durante il parto(per motivi svariati che possono andare dai problemi di cuore etc). La tua soluzione(
"che vai sbandierando") sarebbe quella di far morire la madre di parto perché il feto è già una persona e quindi ucciderlo sarebbe "omicidio"; in fondo, dici tu, sono i rischi del gioco, no? Lol
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
A me pare che io tali idee morali le stia facendo derivare dalle condizioni materiali di un socialismo avanzato e che tu "per poter ottenere la non-condanna morale" le stia facendo derivare "da altrove".
No amico mio, tu tali idee morali non le derivi da nessuna condizione materiale di qualche socialismo avanzato dato che vai addirittura contro i dati della pienamente socialista URSS del 1936 pur di sostenerle. Oltre a questo discorso empirico, la tua derivazione esiste solo se si ignorano completamente gli elementi secondari che determinano la scelta di abortire, postulando che questa derivi unicamente da cause economiche o sociali. E questo, oltre ad essere teoricamente sbagliato(dato che postula una influenza unica della struttura in stile economicista), va in rotta di piena collisione con i dati statistici a proposito, che mostrano come le ragioni per l'aborto non siano SOLO legate a cause economiche o sociali.
Io mi limito - per le ragioni sopraindicate - a negare che la tua tesi sia fondata. Fine. Non sto affatto derivando una qualsivoglia
"non-condanna morale" non più di quanto uno che chieda prove a riguardo dell'esistenza degli unicorni e ottenga prove inconsistenti.
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
Cos'è come la marijuana che se è illegale è più buona? Correlation does not imply causation..
Come mai inizi a procedere solo per strawman? Mi potresti indicare il punto in cui avrei affermato che il divieto di aborto causi l'aumentare degli aborti? Avanti. Io aspetto.
Eppure nella parte da te quotata
ero stato abbastanza chiaro:CITAZIONE (Ruhan @ 2/7/2022, 18:07)
la diminuzione totale degli aborti a seguito del divieto te la stai inventando da quanto io sappia; i dati a riguardo dicono l'esatto contrario: i paesi in cui esiste un divieto a riguardo sono anche quelli che registrano maggiori gravidanze interrotte.
Mi sono limitato a dire che tu questa diminuzione totale degli aborti te la stai letteralmente inventando dato che - dati alla mano - i paesi in cui esiste il divieto di aborto sono anche quelli in cui il ricorrere all'aborto è più diffuso. Ergo, tu non hai nessun caso esistente che possa minimamente corroborare la tua ipotesi secondo cui
"divieto = meno aborti totali". Punto. Mai ho scritto che il divieto causi di per sé un aumento degli aborti. Questa tesi la infili tra le dita del tuo interlocutore per confezionare un puro strawman.
Mi sono limitato ad indicare l'assenza di casi in cui il divieto abbia effettivamente portato a una diminuzione degli aborti.
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
per fare una statistica seria che risponda al problema bisognerebbe vedere se nei paesi dove l'aborto è in grande maggioranza considerato sbagliato dalle masse (solo femminili o meno, e i risultati sarebbero forse tanto diversi quanto interessanti) vietarlo aumenta o meno in totale le interruzioni di gravidanza. Non mischiando paesi a caso..
Statistica seria di cosa? Lol
Il problema è semplice: tu hai fatto un'affermazione dandola per fattuale, ma questa tua affermazione non è corroborata da alcun dato. Fine. Il resto è semplicemente un tuo arrampicare gli specchi, detto senza offesa.
Oltre a questo, quei paesi in cui l'aborto è illegale sono anche generalmente quelli in cui esso è considerato moralmente sbagliato da un più alto numero di persone(donne comprese). E sono ugualmente i paesi con il più alto numero di aborti lol
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
Di nuovo, e non c'è bisogno di chissà quali dati, se una cosa è comunemente considerata sbagliata, vietarla generalmente diminuisce ancora di più tale pratica perché oltre alla condanna morale si aggiunge quella legale. Dunque meno morti delle madri e dei feti.
Scusa, ma cosa stai dicendo?
Tu hai ammesso che:CITAZIONE (k7ygd @ 2/7/2022, 09:52)
Se lo sviluppo morale delle masse lo permette, vietare l'aborto isolandolo alla clandestinità comporterebbe un calo di tale pratica (aumento degli aborti illegali ma diminuzione totale degli aborti)
Il grassettamento e la sottolineatura sono mie.
Hai quindi ammesso che con il divieto aumenterebbero gli aborti illegali. Dunque come fanno a darsi meno morti delle madri se l'aumento degli aborti illegali porta ad un aumento delle morti per aborto? Semmai le morti delle donne aumenterebbero rispetto ad una situazione - anche a parità di condizioni - in cui l'aborto fosse legale. Altro che diminuire..
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
No, io stavo chiedendo perché insisti a dire che non ha senso vietare una cosa che già la gente ritiene sbagliata, al ché ti ho fatto l'esempio del divieto di stupro di bambini che a quanto pare non ritieni inutile nonostante la gente ritenga tale pratica sbagliata.
K7ygd, vedo che cominci a procedere unicamente per strawman e la discussione inizia a farsi noiosa. Mostrami un solo punto nel quale abbia affermato che non ha senso vietare qualcosa se questa è considerata già sbagliata. Avanti.
Cerchiamo di fare una ricostruzione storica dei vari rinvii di
[QUOTE], perché a quanto pare ormai stai viaggiando nell'iperspazio senza ricordarti da dove siamo partiti.
Tu scrivevi che - secondo te - l'aborto sparirà solo con il comunismo perché in socialismo esistono ancora date condizioni materiali(economiche e sociali) che costringono ad abortire(per via degli elementi ancora capitalistici interni ad esso).
E lo dicevi chiaramente qui:CITAZIONE (k7ygd @ 1/7/2022, 19:38)
ma come hai detto prima e' dovuto al fatto che in socialismo le contraddizioni rimangono. Ovvio che l'aborto non sparisce dall'oggi al domani, semmai sparira in comunismo (secondo la mia tesi almeno).
Al che io ti rispondevo che allora, non serve vietarlo in socialismo dato che tu hai da sempre ammesso(fin dal tuo primo intervento) che fino a che le condizioni materiali (economiche e sociali) costringano una donna ad abortire, allora è reazionario vietarlo.
Fine. A quel punto tu tiravi fuori lo stupro dei bambini, a caso, e io allora ti mostravo che il paragone era assurdo.
Detto questo: il divieto della pratica di pedofilia è utile perché la sua pratica porta a danni psicologici enormi su una persona minore.
Puoi dire la stessa cosa nel caso del divieto di aborto? No. E anzi, il suo divieto aumenta gli aborti clandestini e quindi le morti per aborto(rispetto ad una situazione in cui questo non sia vietato) oltre che i danni psicologici(per madre e figli) derivanti da ipotetiche gravidanze imposte.
Cosa c'entra il considerarlo sbagliato o no? Questo fatto lo stai tirando in mezzo tu.
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
Dunque ancora non colgo l'obiezione,
Non la cogli perché sei ormai partito per la tangente. Rileggiti la discussione.
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
peraltro non è che divieti di questo tipo non abbiano esempi storici: in passato le condizioni materiali rendevano necessaria la dote o la libertà di mangiare i cani (e non sto paragonando le due all'aborto ), col tempo tali necessità sono andate perdendosi, le masse hanno sviluppato una nuova morale in linea con le nuove condizioni materiali, fino ad arrivare ad un divieto che bandisse entrambe.
La necessità dell'aborto non è andata persa e non lo sarà nemmeno in socialismo o comunismo, perché sempre si presenteranno casi di gravidanze rischiose per la madre(a meno di trovare la panacea o di drogare coloro che non intendono diventare madri) a livello fisico o psicologico. Quindi stai parlando di aria fritta.
Lo ripeto. Tu questa deduzione la compi su ipotesi tutte tue che vanno contro i più basilari fondamenti teorici del marxismo(cadendo in un economicismo volgare) e contro i dati a nostra disposizione.
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
Ammesso e non concesso che il feto abbia lo stesso valore di un bambino e che causare la morte sia più grave che causare sofferenza, l'aborto è chiaramente peggio.
Peccato che la premessa(feto=bambino) da cui tu parti per affermare ciò sia indimostrata ed equivalga ad una tua pura posizione metafisica
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
Perche stai usando dati estratti da paesi in determinate condizioni materiali e morali per inferire quello che accadrebbe in paesi in condizioni differenti.
Caro amico, sei tu che hai preso l'URSS quale caso esemplare nel tuo primo intervento qui, dato che parevi molto entusiasta della risoluzione del 1936 in URSS parlando di essa come il risultato dell'avanzamento socialista e quindi affermando che le condizioni dell'URSS del 1936 erano già sufficienti.
Scrivevi:CITAZIONE (k7ygd @ 1/7/2022, 12:45)
il divieto, non immediato-dogmatico-patriarcale (Cina) ma progressivo-dialettico-marxista (URSS), all'aborto nei paesi socialisti va inserito in questo sviluppo e non puo essere astratto da esso. Per questo preso il potere l'URSS di Lenin lo legalizzo' e poi sotto Stalin lo vieto'. Subito dopo la rivoluzione le condizioni materiali non erano pronte per vietare l'aborto e anzi fu dunque legalizzato ma quando il socialismo era ormai una realta anche la questione dell'aborto fu aggiornata allo sviluppo materiale e culturale delle masse.
Eri tu ad usare il caso sovietico come caso esemplare di condizioni sufficienti. Io mi sono semplicemente adattato.
Poi, però improvvisamente(non appena ti è stato fatto notare che un divieto - storiograficamente - viene spesso a seguito di una necessità di limitare una pratica abbastanza diffusa) hai optato per una ritirata retorica dichiarando che no, nel 1936 in Urss non c'erano ancora le condizioni che vorresti tu(che solo Dio e i suoi angeli sanno quali siano) e che tu parlavi di un futuro imprecisato.
Ora ti lamenti se io uso il caso sovietico, quando eri tu stesso a farlo prima di ripensarci e contraddirti.
Quello che sappiamo per certo è che in Urss il socialismo c'era ed era pure molto avanzato nel 1936; purtuttavia le condizioni morali da te postulate non si davano. Fine.
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
e non vedo un rifugio retorico qui, il fatto che sia "poco" non è un particolare di poco conto visto che è la quantità a determinare la qualità
Come mostrato sopra, di fatto lo è, dato che ti sei contraddetto nel giro di due interventi pur di salvare il salvabile.
Puoi giocare quanto vuoi con il concetto di quantità e qualità, ma rimane il fatto che il caso sovietico del 1936 rimane socialismo avanzato e negarlo significa cascare tra le braccia di Bordiga e compagnia.
Oltre a ciò, lo ripeto, tu di altri socialismi migliori non hai notizia e quindi stai semplicemente avanzando delle tue pure speranze.
CITAZIONE (k7ygd @ 3/7/2022, 10:41)
In realta i dati affermano il contrario, al 2020 rispetto al 1982 in Italia vi e' stata una contrazione del 71.2%, dimostrando come un miglioramento delle condizioni materiali della societa porti ad un calo complessivo degli aborti.
Ormai vai avanti solo per strawman e ripeto, sta diventando abbastanza noioso il dibattito per questo.
Io mai ho affermato che con il tempo il fenomeno non diminuisca e ho anzi affermato fin dagli inizi l'esatto contrario ovvero che con il socialismo(ma sarebbe meglio dire con il comunismo) verrà a mancare la motivazione economica e sociale, o patriarcale(intendendo con questo l'insieme di condizioni materiali ed ideologiche contro la donna).
Scrivevo(a proposito del socialismo/comunismo)
nella mia prima controrisposta:CITAZIONE (Ruhan @ 1/7/2022, 12:48)
Con quest'ultimo semplicemente ci sarà un motivo in meno(la costrizione patriarcale) per abortire
E ho ribadito poi nel mio ultimo intervento a cui hai qui risposto:CITAZIONE (Ruhan @ 2/7/2022, 18:07)
Al massimo non sarà necessario tanto quanto oggi(dato che saranno eliminate molte occasioni legate all'aspetto economico e sociale, come detto fin dall'inizio dei miei interventi e ribadito da Kollontaj), e sarà usato molto meno
Quindi dove avrei affermato che non diminuisce? Ho scritto chiaramente(e lo hai pure quotato..):
CITAZIONE (Ruhan @ 2/7/2022, 18:07)
2) quando si tratta di una cosa che non si estingue da sé(cosa che secondo te farebbe l'aborto)
Ho sottolineato e grassettato-evidenziato, così magari ti salta maggiormente all'occhio questa volta
Sono sicuro che comprenderai la differenza tra il verbo "estinguere"(che implica il risultato finale di una estinzione/scomparsa del fenomeno) e il verbo "diminuire"(che implica unicamente una diminuzione e non una scomparsa totale del fenomeno). Lol
Ho sempre sostenuto che l'aborto - tolte le cause economiche e sociali - diminuirà, ma non si estinguerà perché continueranno a darsi cause di natura non economica(mediche, psicologiche etc). Fine. Cause su cui tu semplicemente sorvoli fin dall'inizio di questo dibattito.
Conclusione per tornare In Topic:Sarò sincero; stiamo totalmente andando OT dal momento che il Topic era l'aborto in URSS e quali fossero le ragioni del suo divieto. Questo tuo rifiutare - abbastanza arbitrariamente dato il Topic - l'URSS come caso da prendere in esame sta costringendo entrambi ad andare verso discorsi Off Topic. Sono state mostrate quali fossero le ragioni ritenute a fondamento di quel decreto, proprio nel documento postato all'epoca da DerStudent e da te tradotto:
《 In considerazione del comprovato danno degli aborti, vietare l'esecuzione degli aborti 》
[Decreto sul divieto di aborto. 27 giugno 1936]
Il discorso sovietico era tutto legato a questo, ovvero al fatto che a quei tempi l'aborto rimaneva - anche in ambito non clandestino - una pratica ben più pericolosa di oggi. Non mi pare si parli di dignità umana del feto o cose di questo genere. Non è quella la base da cui parte, ma semplicemente quella della valutazione di rischi e benefici. Tanto che l'aborto non era completamente vietato(come sarebbe stato nel caso in cui il fondamento del discorso fosse stato quello di una dignità personale del feto), ma permesso nei casi in cui la pratica dell'aborto avesse superato i benefici rispetto ai rischi:
《 L'esecuzione dell'aborto è consentita esclusivamente nei casi in cui la prosecuzione della gravidanza mette in pericolo la vita o minaccia grave danno per la salute della gestante e ugualmente quando può essere ereditata una grave malattia dei genitori, e solo in ospedale o in casa di maternità. 》
[Decreto sul divieto di aborto. 27 giugno 1936]
Ora, noi sappiamo che
1) oggi gli aborti non sono più rischiosi come all'epoca se fatti con metodi non clandestini e quindi non esiste nessun
"comprovato danno" e
2) che il divieto porta a molti più rischi che benefici dato l'aumento degli aborti clandestini.
Quindi cade il discorso secondo cui l'aborto porterebbe più rischi che benefici.
Poi a corredo vi erano affermazioni sull'egoismo del non volere figli che - per quanto mi riguardi - sono legate all'epoca. Se per te non lo sono e valgono ancora oggi, va bene, avremo due posizioni morali diverse lol
Quel che importa è che il documento sovietico non si spinge in discussioni metafisiche circa il valore morale della vita umana del feto come fai tu spingendoti pericolosamente verso discorsi che di marxista hanno poco o nulla.
Il documento sovietico fa un discorso prettamente pragmatico di valutazione dei rischi e dei benefici, e fornisce (al posto di una pratica - all'epoca - pericolosa) una serie di strumenti sociali atti a diminuire(e non estinguere totalmente) le cause che spingono all'aborto.
Queste misure hanno forse eliminato l'aborto? No, ne hanno solo diminuito il numero totale inizialmente, ma l'effetto fu semplicemente temporaneo dato che già dal 1937 si registra un aumento totale. Questo mostra una volta di più che nemmeno con condizioni materiali migliorate(asili nidi, sussidi etc) l'aborto viene eliminato. Tu sostenevi che condizioni migliori rispetto al 1936 avrebbero cambiato tutto. Eppure noi sappiamo che dal '36 in URSS vennero effettivamente attuate una serie di misure sociali ed economiche per migliorare le condizioni materiali delle donne e quello che vediamo - osservando i dati - è che questa diminuizione avviene solo inizialmente poi vi è un rialzo fin dal 1937(quindi non si può chiamare in causa la guerra) registrandosi un aumento degli aborti totali rispetto al periodo pre-divieto.
Infatti:
《 Immediatamente dopo l'adozione della legge che vieta gli aborti, il loro numero, ovviamente, è diminuito drasticamente e il numero delle nascite è aumentato. Ad esempio, negli ospedali di Leningrado nella prima metà del 1936 furono eseguiti 43.600 aborti e nella seconda metà dell'anno per un totale di 735. Il numero delle nascite a Mosca aumentò da 70.000 nel 1935 a 136.000 nel 1937.
Ma questo effetto fu di breve durata. I fattori che hanno contribuito al controllo delle nascite si sono rivelati più forti della politica pro-natalista del partito e del governo.
Dopo il 1937 il numero degli aborti registrati iniziò ad aumentare (Tabella 1). In tutta l'URSS, nel 1937 sono stati registrati 568.000 aborti[...] 》
Fonte: https://web.archive.org/web/20150923213744...21/reprod01.php
Insomma. A seguito della legge vi fu prima una diminuzione e poi un aumento degli aborti totali(rispetto al 1936). Nonostante le misure prese. L'esatto contrario di quanto da te sostenuto.
Lo stesso avvenne nel caso del numero delle morti per aborto:
《 La mortalità per aborto indotto e le sue conseguenze aumentò immediatamente: se nel 1935 nelle città della Russia (per le aree rurali tali statistiche non venivano conservate) si registravano 451 morti per questa causa, quindi nel 1936 - già 910 casi . La mortalità per aborti è cresciuta costantemente fino al 1940 》
Fonte: https://web.archive.org/web/20150923213744...21/reprod01.php
A questo punto mi chiedo se non sia il caso, forse, di basarci sui dati in possesso anziché parlare di essenze umane dei feti, di male e bene che aleggiano in aria e di probabilità astratte di dadi da un milione di facce...
Edited by Ruhan - 3/7/2022, 21:00